Monday, July 27, 2015

Sarà così. E basta. Ovvero: in partenza.

Ci siamo. Poche ore e si riparte: puntuale arriva e meno male il viaggio estivo. Quest'anno zaino in spalla e sud-est asiatico. Un po' da solo, un po' male accompagnato. Evviva! Sembra ieri il ritorno dal tour di un mese in America Latina e l'arrivo a Roma Fiumicino con la maglietta del Boca. Invece è passato un anno. Cazzo, un anno! La prima considerazione che mi sento di fare è piuttosto banale: la sensazione che l'anno appena trascorso (per anno intendo sempre quello accademico o scolastico: settembre-giugno circa) sia trascorso molto in fretta. Che cosa ho fatto in questo anno appena passato? Boh, a occhio e croce molto meno di quello prima (settembre 2013-giugno 2014) e molto molto meno di quanto avrei voluto fare.

Sono probabilmente solo sensazioni, un loop psicologico che si ripete ogni volta. Evidentemente ho fatto e ho fatto tanto, solo che non me lo ricordo o al momento mi piace pensare di aver fatto poco o niente. Che cosa ho fatto?!? Il mio lavoro, quello di insegnante. Ho poi inseguito, come sempre, i miei hobby e le mie passioni: la socialità, l'individualismo, la compagnia, la solitudine, il tifo in curva, i bicchieri in cantina, le chiacchiere al bar, i tanti (per quest'anno direi quasi "tantissimi") viaggi fatti in auto dentro e fuori l'Italia. Sono finito nei guai, sto provando ad uscirne. Ho completato il TFA e mi sono abilitato nell'insegnamento della lingua cinese. Ecco, questo sì ha preso molto del mio tempo, sia fisico che mentale. Ne è valsa la pena, ne sono sicuro. Molto altro tempo ho dedicato a pensieri, pratiche e paranoie della didattica della lingua cinese. Forse rientra nel mio lavoro. O forse no. Poi ho seguito, con più o meno intensità, il rapporto tra l'universo cinese e la città che vivo ed abito, la mia città. Dai che di cose anche quest'anno ne ho fatte. Un bel quadretto al quale manca solo una cosa: ci sta, l'avevo messo in conto e comunque sono felice e sereno nel sapere che questa mancanza dipende solo da me e non da dio e dalla fortuna o dalla volontà di qualcun altro. Da me, da me e basta. "Io!". Che bello dire "Io!". Egocentrismo, narcisismo, smania di grandezza, protagonismo, pavoneggiarsi. Boh. E anche un po' "'sti cazzi!". Anche per stavolta siamo arrivati alla fine e ci siamo arrivati in piedi. Buono così. E ora: vacanza! Ovvero: viaggiare!

Viaggiare... Sarà una malattia, una smania, un desiderio, un bisogno. Sarà così e basta. Recita un proverbio cinese: "Chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita". Speriamo sia così anche stavolta. Arrivederci a tutti/e, buone vacanze per chi ha il privilegio di averne. Ci vediamo qui, proverò a mandare qualche immagine e qualche narrazione non avara di considerazioni e sbroccate dalle prossime mete: Singapore, Indonesia, Malesia, Tailandia.

In gamba gente!

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