8 marzo tutto l'anno
Il mio 8 marzo 2013 è iniziato abbastanza tardi, verso le 10 di mattina. Sì, lo so che il venerdì si lavora, ma almeno si lavora senza fretta. Mi alzo di buon umore, complice un sogno piacevole del quale al momento non ricordo nulla. Scendo per fare colazione (tanto per festeggiare) e preparare il pranzo da portare in università. Il cane (leggi "bisonte") ha vomitato sul corridoio l'erba mangiata in giardino. Bisogna sempre ricordargli che i cani sono carnivori e non erbivori. L'istruzione è importante.
Ok, sono d'accordo che le donne andrebbero celebrate tutto l'anno. E trovo ingiusto che la festa degli uomini sia praticamente ogni altro giorno dei 365 a disposizione. Non biasimo le donne che criticano l'8 marzo. Ma mi trovo d'accordo con quelli e quelle che vedono in questa ricorrenza l'opportunità per fermarsi a riflettere su una società da sempre fondata sull'egemonia maschile. Più posto meriterebbe nei libri di storia (e non solo in quelli) il contributo che le donne da sempre danno alle società di ogni cultura. Madri e figlie, mogli e lavoratrici, né sante né troie.
Viva le donne! Specie quelle che mi fanno incazzare e sbroccare, che mi lasciano triste e in disparte, angosciato e pensieroso, rimpiazzate da una bottiglia che di donna non ha nemmeno il sapore. Odio e indignazione per la violenza che quotidianamente (specie nel Bel paese) subiscono. Guglielmo Shakespeare mi torna oggi utile con queste ineguagliabili parole:
"La donna uscì dalla costola dell'uomo, non dai piedi per essere calpestata, non dalla testa per essere superiore ma dal lato, per essere uguale, sotto il braccio per essere protetta, accanto al cuore per essere amata."
Un augurio di cuore a tutte!
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