Wednesday, December 05, 2012

Diario di un prof: lo studio ai tempi di Facebook e Youtube


All’interno del mondo universitario metterei in ordine di bellezza, subito dopo le conferenze, la biblioteca. Quel silenzio fatto di bisbigli, la moquette, i guardiani e il clima ovattato sono l’ideale per rilassarmi. Essere circondati da libri fa il resto. Il mio sogno erotico più ricorrente è quello di fare sesso tra gli scaffali di una biblioteca. Magari con una collega di lavoro sposata con ventuno figli.

E amo soprattutto questi grandi stanzoni dove decine e centinaia di studenti sono chini sui libri a studiare e preparare esami. E io tra di loro a leggere del più e del meno e chiedermi cosa fare della vita.

Un attimo. Noto qualcosa che non va. E non è la prima volta che mi succede.

Attorno a me ci saranno un centinaio di studenti. Almeno novanta hanno davanti a loro un portatile. MacBook, Acer, Toshiba, … abbiamo di tutto. Se mi alzo e faccio un giro tra i tavoli scopro che almeno il cinquanta per cento ha aperta la pagina di Facebook o quella di Youtube. Ok, non dico che non siano utili strumenti di apprendimento e di ricerca, ma io credo che questa sia più una mania. Siamo una gioventù di falliti e questo stanzone in una biblioteca come tante ne è l’ennesima prova.

Zuckerberg è il nuovo oppio dei popoli.

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