Nihil sine kaos: dell'anti-fascismo e di quelle 24 ore punk a Dublin city
La domenica, si sa, è il giorno del diavolo. E del pentimento. Svegliarsi alle sette di sera è il modo migliore per cominciare la giornata.
Raccolgo i pezzi e le memorie su un letto più sfatto di me. Mi guardo allo specchio e comincio a contare i lividi sul corpo... neanche troppi, lo scorso weekend ne avevo di più. Ah, bello questo morso sulla spalla!
Confucio diceva che non c'è gioia più grande che ricevere un caro amico che non vedevi da tanto tempo. Confucio aveva ragione.
Venerdì abbiamo passato l'ultima notte assieme. Me lo ritrovo alle sei di mattina sotto casa per prendere le sue poche cose e correre all'aeroporto. Per lui il tour irlandese volge al termine, per me invece inizia il weekend punk direzione Dublino. Alle dieci di mattina si presenta N., amica spagnola conosciuta di recente, il tempo di farci due panini al sacco, riempire la borsa di birre e via di corsa verso la stazione dei bus. A noi si aggiungere G., punkabbestia catalano, uno di quelli che di cose da raccontare ne ha a non finire mai...
Data la nottata quasi in bianco, in bus collassiamo subito, e ci svegliamo quando restano poche decine di minuti e qualche birra a Dublino. A Dublino stiamo andando per partecipare a una manifestazione europea di anti-fascisti: mi sembra giusto esserci. Altri amici di Cork hanno boicottato l'evento sostenendo che non ci sono fascisti in Irlanda e che quindi non ha senso andare. Per quel che mi riguarda, la curiosità vince spesso su tutto il resto.
Pit-stop al primo supermercato discount che incontriamo per strada e pieno di birra, vino e ananas. L'acquisto dell'ananas non l'ho ben capito neanche io, ma per quanto c'ho pensato era già troppo tardi. Pazienza. Raggiungiamo il public meeting in un salone addobbato ad anti-fascismo, con sigle e cartelli di associazioni politiche da tutta Europa. Vietato fare foto. Dieci minuti a testa per il discorso dei venti delegati, con visione di foto e dati sulle azioni fasciste e razziste in Europa e le varie forme di lotta e resistenza. Poi un grande scambio di volantini, libri, materiali e informazioni.
Che dire... la sala era piena di teste rasate. Skinheads di sinistra, per intenderci. Più che "Ora e sempre resistenza!" lo slogan sembrava "Ora e sempre rissa!". Apologia e proselitismo di violenza. L'assemblea era formata per lo più da giovani hooligans che combattono il fascismo per strada, aprendo teste a suon di bastonate a chi predica odio e razzismo. Ci sentivamo un po' fuori luogo, ma capisco anche che l'esperienza di questi ragazzi da Polonia, Repubblica Ceca, Svezia e così via è diversa da città a città. Di fatto non penso di avere molto a che fare con questi tipi palestrati pieni di tatuaggi e gli anfibi. L'unica cosa che ci lega è l'odio per il fascismo e l'amore per la birra.
Terminata l'assemblea e salutati i compagni, con N. e G. siamo andati a lasciare volantini e adesivi anarchici in giro per le strade di Dublino, e poi in un parco a consumare ananas, panini e vino. Ovviamente il nostro anarco-picnic ha infastidito le forze dell'ordine, che sono venute a farci sgomberare.
A Dublino abbiamo anche avuto tempo per beccare degli amici italiani, francesi e irlandesi e di farci qualche bicchiere a casa loro. Poi tutti al concerto organizzato dall'assemblea anti-fascista. Dalle otto di sera fino alle tre del mattino gruppi dal vivo e dj set di musica punk, ska, oi! e reggae fino a sfinimento, fiumi di birra e politica del pogo.
Finita la musica sono andato a svenire fuori dal locale. In un'ora indeterminata della notte è venuta a raccattarmi dalla strada N., che mi ha portato a casa di due compagni baschi, conosciuti da G. durante il concerto. Gentilissimi i due tipi, una volta a casa ci hanno offerto cibo cinese, birra e un materasso dove collassare. Alle sette di mattina, zombie in marcia verso la stazione dei bus. Noto che G. ha un dito della mano nero e gonfissimo. No, non è stata colpa del pogo o una rissa con dei fascisti locali: N. gli ha spezzato il dito mentre si rotolavano per un marciapiede.
Oh yeah!
C'è stato anche il tempo per perdere un bus e rotolarci per strada ancora per un po'. Arrivato il bus per Cork siamo saliti a bordo e morti istantaneamente. Piacevole il risveglio, ore dopo, nella nostra cara Cork. Cielo sereno, poca gente in strada e macchine ancora meno, il fiume Lee scorrere silenzioso e la nostra strada verso casa.
Riapro gli occhi al tramonto. Delle precedenti 24 ore punk restano numerosi lividi per il corpo, un pezzo di lattina come orecchino, una decina di poster e volantini nello zaino, una felpa da buttare, un discreto mal di testa e una nuova storia da raccontare ai nipotini. N. è a casa sua, G. col dito fasciato.
Se la vita è tutta qui... beh dai, poteva andare peggio!
Più punk!!
Scusate se continuo a riproporla: "se questo è il bene ne voglio di più!"
http://www.youtube.com/watch?v=NwsGOTT7ilc
Raccolgo i pezzi e le memorie su un letto più sfatto di me. Mi guardo allo specchio e comincio a contare i lividi sul corpo... neanche troppi, lo scorso weekend ne avevo di più. Ah, bello questo morso sulla spalla!
Confucio diceva che non c'è gioia più grande che ricevere un caro amico che non vedevi da tanto tempo. Confucio aveva ragione.
Venerdì abbiamo passato l'ultima notte assieme. Me lo ritrovo alle sei di mattina sotto casa per prendere le sue poche cose e correre all'aeroporto. Per lui il tour irlandese volge al termine, per me invece inizia il weekend punk direzione Dublino. Alle dieci di mattina si presenta N., amica spagnola conosciuta di recente, il tempo di farci due panini al sacco, riempire la borsa di birre e via di corsa verso la stazione dei bus. A noi si aggiungere G., punkabbestia catalano, uno di quelli che di cose da raccontare ne ha a non finire mai...
Data la nottata quasi in bianco, in bus collassiamo subito, e ci svegliamo quando restano poche decine di minuti e qualche birra a Dublino. A Dublino stiamo andando per partecipare a una manifestazione europea di anti-fascisti: mi sembra giusto esserci. Altri amici di Cork hanno boicottato l'evento sostenendo che non ci sono fascisti in Irlanda e che quindi non ha senso andare. Per quel che mi riguarda, la curiosità vince spesso su tutto il resto.
Pit-stop al primo supermercato discount che incontriamo per strada e pieno di birra, vino e ananas. L'acquisto dell'ananas non l'ho ben capito neanche io, ma per quanto c'ho pensato era già troppo tardi. Pazienza. Raggiungiamo il public meeting in un salone addobbato ad anti-fascismo, con sigle e cartelli di associazioni politiche da tutta Europa. Vietato fare foto. Dieci minuti a testa per il discorso dei venti delegati, con visione di foto e dati sulle azioni fasciste e razziste in Europa e le varie forme di lotta e resistenza. Poi un grande scambio di volantini, libri, materiali e informazioni.
Che dire... la sala era piena di teste rasate. Skinheads di sinistra, per intenderci. Più che "Ora e sempre resistenza!" lo slogan sembrava "Ora e sempre rissa!". Apologia e proselitismo di violenza. L'assemblea era formata per lo più da giovani hooligans che combattono il fascismo per strada, aprendo teste a suon di bastonate a chi predica odio e razzismo. Ci sentivamo un po' fuori luogo, ma capisco anche che l'esperienza di questi ragazzi da Polonia, Repubblica Ceca, Svezia e così via è diversa da città a città. Di fatto non penso di avere molto a che fare con questi tipi palestrati pieni di tatuaggi e gli anfibi. L'unica cosa che ci lega è l'odio per il fascismo e l'amore per la birra.
Terminata l'assemblea e salutati i compagni, con N. e G. siamo andati a lasciare volantini e adesivi anarchici in giro per le strade di Dublino, e poi in un parco a consumare ananas, panini e vino. Ovviamente il nostro anarco-picnic ha infastidito le forze dell'ordine, che sono venute a farci sgomberare.
A Dublino abbiamo anche avuto tempo per beccare degli amici italiani, francesi e irlandesi e di farci qualche bicchiere a casa loro. Poi tutti al concerto organizzato dall'assemblea anti-fascista. Dalle otto di sera fino alle tre del mattino gruppi dal vivo e dj set di musica punk, ska, oi! e reggae fino a sfinimento, fiumi di birra e politica del pogo.
Finita la musica sono andato a svenire fuori dal locale. In un'ora indeterminata della notte è venuta a raccattarmi dalla strada N., che mi ha portato a casa di due compagni baschi, conosciuti da G. durante il concerto. Gentilissimi i due tipi, una volta a casa ci hanno offerto cibo cinese, birra e un materasso dove collassare. Alle sette di mattina, zombie in marcia verso la stazione dei bus. Noto che G. ha un dito della mano nero e gonfissimo. No, non è stata colpa del pogo o una rissa con dei fascisti locali: N. gli ha spezzato il dito mentre si rotolavano per un marciapiede.
Oh yeah!
C'è stato anche il tempo per perdere un bus e rotolarci per strada ancora per un po'. Arrivato il bus per Cork siamo saliti a bordo e morti istantaneamente. Piacevole il risveglio, ore dopo, nella nostra cara Cork. Cielo sereno, poca gente in strada e macchine ancora meno, il fiume Lee scorrere silenzioso e la nostra strada verso casa.
Riapro gli occhi al tramonto. Delle precedenti 24 ore punk restano numerosi lividi per il corpo, un pezzo di lattina come orecchino, una decina di poster e volantini nello zaino, una felpa da buttare, un discreto mal di testa e una nuova storia da raccontare ai nipotini. N. è a casa sua, G. col dito fasciato.
Se la vita è tutta qui... beh dai, poteva andare peggio!
Più punk!!
Scusate se continuo a riproporla: "se questo è il bene ne voglio di più!"
http://www.youtube.com/watch?v=NwsGOTT7ilc
1 Comments:
Daniè quando penso a te mi viene in mente qualche foto che scattasti un pò di anni fa, in una tetra notte perugina... in una sembravamo cagnolini in cerca di casa... che bei ricordi di notti opache in cui il tutto era di-vino. Abbraccio
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