Monday, July 04, 2011

Time to say goodbye

E credo che questo sarà l'ultimo post che scrivo dalla Cina. È tempo per me di andarmene. Ho comprato qualche giorno fa un volo di sola andata per Roma, con scalo a Mosca. A breve salgo in aereo. E ciao ciao Asia.

Come sto? Confuso, ovviamente. Molto felice di andarmene. È da un anno e mezzo almeno che mi lamento della mia vita pechinese e che desidero solo una cosa: andarmene, appunto. Ma se mi fermo a pensare tutte le cose che lascio qua (amicizie, amori, progetti, luoghi fisici, grappe, etc...) sento già un malessere che mi blocca e mi fa pensare “Cazzo, mi manca già la Cina. La mia Cina”. Gli ultimi sette anni li ho passati principalmente a Pechino e a zonzo per altre terre cinesi, sono inevitabilmente legato a tante piccole e grandi cose del grande universo Cina. Fumando l'ultima sigaretta fuori dall'aeroporto, mi sono chiesto quanta Cina troverò in Italia od ovunque andrò a finire nel mondo. Studenti, uomini d'affari, migranti, turisti, docenti, prodotti di mercato: cinesi. Sempre di più credo. Ma non sarà uguale. Quello che ho vissuto negli ultimi sette anni lo lascio qui a Pechino e non potrà in ogni caso metter piede fuori dalla Cina. Starà a me, eventualmente, venirmelo a riprendere. Non ora, però.

Terminate le ultime tragedie burocratiche, ho passato ovviamente le due ultime settimane tra feste, concerti e abbracci con gli amici. Dei passati ultimi giorni ricordo soprattutto una scopata hardcore ascoltando i Distillers; una festa chiuso in camera da letto con Chris sotto funghi che urlava il mio nome; la sera che siamo tornati sbronzi in moto con Alfy anarchico boliviano; la notte passata a saltare sul tappetone del 2kolegas e l'alba del giorno dopo quando mi sono ritrovato ancora sul tappetone mezzo nudo, sudato e con la piccola Yu tra le braccia; Eddie e Pippo parlarmi degli Smegma Riot e di altre storie punk; il materasso nella stanza di Antò con due finlandesi, un olandese e un gatto siriano.

Va bene, dai. Chiudo qui che altrimenti mi viene da piangere. Me ne vado Cina, abbi cura di te.

Hasta la prossima siempre!


“And when you're all alone, don't forget me.
And when I'm all alone, I won't forget you.
And when you're all alone, don't forget me.
Cause I'm on the wrong side of the tracks.
But i did not know until you turned youre back.
I'm livin' the blackest years of my life.
But I did not know until you said goodbye..
Goodbye.”

The Distillers – 'The Blackest Years'

2 Comments:

At 10:19 AM, Blogger laura modini said...

caro daniele GRAZIE GRAZIE per tutto quello che ho imparato leggendoti
GRAZIE perchè sei un ragazzaccio sì, ma intellingente e curioso, molto curioso. E questo è un dono!
Grazie perchè mi hai risvegliato la mia curiosità, il mio amore per quel mondo incredibile che tu hai vissuto per anni.
Ora sono in attesa, con pazienza.
MA RICORDATI (e qui viene fuori la fuoriosa MAFALDA)che non voglio smettere di leggerti
buon viaggio e un immenso bacione
laura

 
At 10:31 AM, Blogger 玛萨 said...

amico mio
buon rientro in Italia, finalmente. La Cina è una bestia strana, ti entra dentro e dovunque sei sarà con te, qui ce n è un po' in giro, tra poco torno a Sani e mi riprenderà in magone a sentirli parlare. Non so come starai, ma non mi preoccupo perchè credo che questo blog non finirà qui, come anche le tue avventure,
se non fosse stato per i tuoi post alcolici non avrei vissuto un'esperienza cosi bella, per questo ti ringrazio veramente.
Stammi bene e se passi a Roma (non solo in aeroporto) avvertimi.
Un abbraccio, da una laowai romana, Masà.

 

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