Thursday, June 30, 2011

La paura fa 90... 第90周年:还是革命无罪,造反有理

Domani primo luglio ricorre il novantesimo anniversario dalla fondazione del Partito comunista cinese. La data del primo luglio è di convenienza, perché (come ricorda un recente post di cineresie.info) Mao e gli altri membri fondatori non si ricordavano bene il giorno preciso dell'incontro per la fondazione del PCC.
Date a parte, il PCC ha molto in comune col Partito comunista italiano: PCC e PCI sono stati entrambi fondati nel 1921, entrambi in città di mare (Shanghai e Livorno rispettivamente).

In Cina in questi giorni strade, piazze, giornali ed edifici si colorano di rosso. In Piazza Tian'anmen, proprio di fronte alla Città Proibita e al faccione di Mao, hanno eretto una imponente sagoma circolare rossa con falce e martello, circondata di fiori. Col cielo grigio e lo smog di ieri, Tian'anmen sembrava Pyongyang.

Più che il tempo di celebrare il PCC mi sembra il tempo per celebrare i rivoluzionari. Giovani cinesi (intellettuali, contadini, operai) che negli anni venti, trenta e quaranta hanno rovesciato un sistema feudale millenario, cacciato via a calci nel culo gli imperialisti giapponesi e occidentali, sconfitto i nazionalisti di Chiang Kai-shek e instaurato il più grande esperimento socialista che la storia dell'uomo ricordi. Erano socialisti, marxisti, anarchici, sindacalisti. Erano rivoluzionari di professione.

Ma "la rivoluzione non è una cena di gala" e oggi il PCC si chiama Partito capitalista cinese. Aspettando che qualche giovane rivoluzionario torni a "bombardare il quartier generale!", facciamo gli auguri a questi novanta anni di veneranda età.

"La barca ha il timone, la rivoluzione il presidente Mao", recitava uno slogan durante la Rivoluzione culturale. Avanti presidente, fino alla vittoria sempre!

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