Wednesday, January 19, 2011

Cervelli in fuga un cazzo

Non ne posso davvero più di sentire questa minchiata dei "cervelli in fuga" dall'Italia. O peggio ancora degli "italiani in fuga".

Tempo fa mi ha contattato un'associazione italiana che raccoglie racconti ed esperienze di italiani che vivono all'estero. "Ci mandi qualcosa sulla tua fuga?". Fuga?! Fuggiti sarete voi! Io non fuggo dall'Italia (al massimo fuggo da me stesso), dall'Italia me ne sono andato perché il mondo è enorme e vale la pena darci un'occhiata invece di starsene sempre tra le quattro mura di casa.

"Italiani in fuga". Neanche fossimo profughi da paesi in guerra o in stato di miseria e calamità naturale! Mica affrontiamo il deserto a piedi nella speranza di approdare sulle coste di un paese amico! Gli italiani viaggiano o emigrano per cercare condizioni di vita migliori o semplicemente più stimolanti, ma mica facciamo la fame in Italia! Questo magari è successo alla fine dell'ottocento o dopo il secondo conflitto mondiale! Quanti di voi hanno un parente lontano in Brasile o Argentina? Gli italiani che hanno costruito case in Svizzera o estratto carbone in Belgio negli anni sessanta, quelle sì erano persone in fuga! Ma noi giovani di famiglia medio borghese che lasciamo lo stivale nel 2010 possiamo definirci "in fuga"!?!

Perché se uno in Italia è negro o fa lo spacciatore o raccoglie arance in nero, mentre uno se in Cina è bianco (occidentale) lavora per una ditta straniera e guadagna salari che fanno invidia nel paese d'origine? Un negro in Italia fa lo schiavo, un bianco in Cina fa il padrone. Sarebbe questa la fuga?! E' un problema di definizione, di come si chiamano le cose: come quando se un operaio paga una nigeriana sulla tangenziale si dice "andare a puttane", mentre se il premier compra minorenni di colore si dice "stare con una escort". O come quando se un manovale muore sul lavoro si chiama "morte bianca", mentre se un soldato muore in guerra si chiama "eroe". Assurdo. (A proposito, giovani italiani che siete a fare la guerra in terra straniera, smettetela di farvi ammazzare, smettetela di morire, non fa più notizia, non vi si caga nessuno: al massimo due false parole di conforto da parte del ministro della Difesa a vostra madre... non credo ne valga la pena).

La migrazione esiste da tempo immemore. L'uomo si è sempre spostato, alla ricerca di condizioni di vita più agevoli e comode, alla ricerca di spazi più ampi e terre più affascinanti. Denigrare la migrazione o denigrare chi migra è denigrare l'umanità stessa. Emigrare non può e non deve esser visto come una colpa o una cosa della quale vergognarsi. Chiamare uno che migra da un paese come l'Italia una persona "in fuga" è ridicolo. Andatevene nelle baraccopoli di Nairobi, nei campi profughi del Sudan, nelle regioni di guerra in Iraq e allora sì potrete parlare di "fuga" cazzo.

6 Comments:

At 8:32 AM, Blogger Massaccesi Daniele said...

O al massimo la fuga numero due in DO minore di Beethoven... "La musica può donare delle ali ai vostri pensieri e illuminare la vostra anima di una luce eterna", diceva Platone.

 
At 11:55 AM, Anonymous gregzzzzzzzz said...

"cervelli in fuga" ha un suo significato, al di la dei sostantivi....
"italiani in fuga" sono d'accordo, una puttanata.

per chi vive ormai fuori dall'italia da molti anni c'è questa tendenza a considerare l'italia quasi un paese del terzo mondo, un paese in cui solo un pazzo rientrerebbe,..il reddito procapite degli italiani nn sarà ai vertici delle classifiche, ma sono sicuro che spesso è superiore a quello dei paesi dai quali gli italiani fanno queste considerazioni.
L'italia fa schifo per una lunga serie di ragioni, ma non si sta poi cosi male, su...

 
At 10:33 PM, Anonymous silvia said...

già.
l'italia ha mille problemi, ma non è l'unico paese. sono stufa di sentire discorsi esterofili di parecchi amici "in fuga" dall'italia. bah!

 
At 5:13 AM, Blogger sopranz said...

Ok,
mi ero ripromesso di non risponderti e forse facevo meglio ma ci sono un paio di cose che proprio non ce la faccio a non dirti danie.

1)sto discorso sul "c'e' gente che sta peggio" proprio non se po senti, non se ne po piu. E da quando siamo bambini che la gente ci dice, i bambini del terzo mondo muoiono di fame mangia questo pranzo che ti fa cagare... Sinceramente mi pare anche questo dismissivo dell'umanita'. Tutti viviamo in contesto, ovviamente in ogni contesto le nostre percezioni di problemi, fatica, felicita', successo, o "fuga" cambiano e per fortuna. Come te nelle baraccopoli di nairobi ci sono stato e anche nelle stanzone belle di universita' del privilegio e alla fine mi pare proprio che in emtrambi i posti trovi un umanita' che vive in equilibrio tra insoddisfazione ed accettazione, tra senso di stabilita' e voglia di andarsene. Ad alcuni e' permesso ad altri no, e questo e' il punto. Ma mettersi a dire questa non e' fuga perche stai meglio di quello che muore di fame e' come il discorso tanto caro in italia di i "profughi" si, ma gli immigrati no perche i primi scappano dalla guerra i secondi perche vogliono cambiare aria. Francamente mi pare risibile come discorso,

2)E questo ha piu a che fare coi commenti che con quello che scrivevi, non si tratta di esterofilia, in italia si sta bene alla fine, senza dubbio ma si sta bene per lo stesso motivo per cui la democrazia cristiana ha governato per 40 anni, la politica del "volemose be", la logica del facciamo tutto a cazzo, il piacere della farsa e se uno fa due passi indietro e se la smette di vederla da dentro sta farsa di colpo e' triste, squallida, semplicemente decadente, gli attori in scena so vecchi, goffi, le sedie in platea rotte e il rumore dalle piccionaie non so risa ma semplicemente lamentele sottovoce ma a frequenza cosi bassa da sembrare approvazione. Si puo' scappare da una messa in scena cosi? a mio parere si, anche senza star morendo di fame

 
At 6:07 AM, Blogger Massaccesi Daniele said...

secondo me si può e si deve dire che parlare di "fuga dall'italia" come se fossimo disperati in cerca di pane è sbagliato e risibile. un immigrato, profugo o meno che sia, va rispettato per la sua scelta di migrazione e ricerca d'altro. esistono però due ordini di differenze: 1) la fuga da me stesso e la fuga dall'italia 2) il profugo e l'immigrato.
non voglio e non posso essere messo alla pari di uno che fugge da guerra e miseria, perché io non fuggo da condizioni politiche ed economiche pericolose per la mia incolumità fisica. io non fuggo, se non da me stesso. non sono un italiano in fuga. e, magari, proprio per questo in italia ci torno pure.

due esempi banalissimi che forse (mi) aiutano a capire:
cristoforo colombo era in fuga? forse, ma non io non lo chiamerei un italiano in fuga.
cesare battisti è in fuga? secondo me sì, e lo chiamerei un italiano in fuga.

"Si puo' scappare da una messa in scena cosi? a mio parere si, anche senza star morendo di fame"
sì, si può scappare anche dal cane che puzza o dall'erba troppo verde, ognuno avrà i suoi motivi per fuggire, validi o meno, non voglio essere io a giudicare, solo mi da fastidio esser visto come una persona in fuga da non si sa cosa: mi sembra solo una trovata pubblicitaria, l'ennesima creazione mediatica e strumentale.

 
At 7:09 PM, Anonymous Gregzzzzzzzz said...

rispondo al punto 2 di sopranz:

ho viaggiato nel mio piccolo, ma a livello "umano" e "culturale" faccio sempre più fatica a immaginare altri posti in cui vivere, in cui avere una famiglia magari e un futuro…..l'Italia a livello socio economico fa pietà,l'intelletto ti dice scappa, ma il cuore ti dice resta…
ogni paese ha i suoi problemi, sai vedere il marcio solo in un paese in cui sei nato e hai vissuto molti anni, nn serve vivere all'estero per giudicare. gli italiani sono tutti disillusi, e auspicano un cambiamento, che di certo nn arriverà andando all'estero..

e "rimanere" è una scelta che va al di la della possibilità in molti casi…

io egoisticamente nn resto per senso civico, ma per altri valori che ormai mi sono diventati "cari" eppoi la continua ricerca del benessere coinvolge tutto il mondo, nessuno escluso, e ogni paese del mondo, se lo guardi da vicino è marcio..

in tanti scappano ma in tanti tornano, e nel lungo termine tutti hanno nostalgia del loro paese…

W L'ITALIA CHE RESISTE!

 

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