Saturday, April 03, 2010

Down to the countryside 上山下乡



"The Shangshan Xiaxiang movement is not a product of the Cultural Revolution. Even if one totally condemns the Cultural Revolution, one cannot therefore condemn the Shangshan Xiaxiang movement; this would be a great mistake. The importance of life lies in the willingness to make sacrifices. The meaning of luck lies in struggle."

Renmin Ribao, 29 January 1986

3 Comments:

At 9:05 AM, Blogger Wild Child said...

Suona molto "romana" come cosa, la prima storia che mi viene in mente è quella di Lucrezia che si uccide e fa scacciare da Roma l'ultimo re Tarquinio il Superbo. Ci meditavo settimane fa dopo aver letto un articolo sulle incomprensioni culturali tra Romani e Germani nel Tardo Impero, e l'impressione è che la cultura romana, specialmente quella pagana, avesse molti tratti in Comune con quella cinese - grande importanza della patria, delle tradizioni (mos maiorum), dell'etnia e cultura (Romani vs. Barbari) e relativamente poca attenzione all'individuo in sé e al rispetto reciproco tra uomini qualunque, molta di più al ruolo dell'invididuo nella comunità.

I Germani non si capivano con i Romani perché erano individualisti, la fedeltà era personale e non verso una patria astratta; inoltre le loro relazione erano molto più orizzontali, e anche un qualsiasi uomo libero poteva chiedere un duello con un nobile per risolvere dei torti.

La domanda per il sociologo è questa? Tu ce le vedi queste somiglianze tra Roma antica e la Cina?

 
At 9:06 AM, Blogger Wild Child said...

Il commento era riferito a "Chinese women and suicide", ma devo aver sbagliato a cliccare ^_^ chiedo venia

 
At 2:32 PM, Blogger Massaccesi Daniele said...

la risposta del (non) sociologo è questa: quale cina?

ho sempre una sorta di repulsione per le comparazioni ma al tempo stesso ne comprendo la necessità, sia pure solo astratta o da bar: meglio bismarck o berlusconi? meglio pelè o cassano?

generalmente si spacciano gli occidentali come più individualisti (parola che odio, dice tutto per non dire niente) e libertini e i cinesi come più attenti ai vincoli parenterali e di amicizia, più che a loro stessi come singoli individui. questo (come sempre e come su tutto) per ragioni storiche e culturali.

chissà, forse i "generalmente parlando" hanno ragione. secondo me, se dobbiamo cercare una unità di riferimento cui collegare il "sistema" dei valori e delle relazioni umane, in cina questa unità è la famiglia, in occidente il singolo. ovvero in cina quando devo pensare di far qualcosa penso anche e soprattutto ai risvolti che questa mia azione porterà, nel bene e nel male, alla mia famiglia. in occidente forse si tende più a pensare per sé stessi, tipo "se mi drogo sono cazzi miei", "se tradisco mia moglie al vicino non deve importare", "prima la mia carriera e il lavoro, al matrimonio e ai figli penseremo dopo".

se in questo i cinesi (di ieri, di oggi, di sempre) sono più simili ai romani old school, non lo so ma magari da come scrivi tu penso sia ipotizzabile un qualche tentativo di paragone.

io penso, e qui chiudo, che l'uomo è comunque egoista (non lo è, lo diventa. ma cambia poco) e pensa al proprio bene, ciò che cambia è il sistema di riferimento a cui stai tentando di portare il tuo bene: la patria, la famiglia, io, il mio pisello, etc...

spero questa tua domanda sia di spunto per qualche giovane ricercatore di storia o comparazioni culturali, magari fra una cinquantina d'anni avremo un primo timido embrione di risposta :)

 

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