Sunday, April 11, 2010

Agricoltura sostenibile?

Di ritorno dall'ennesima conferenza in tema di agricoltura biologica e futuro delle campagne in Cina (in una grigissima e piovosa domenica pomeriggio pechinese) ho la testa che mi scoppia di informazioni, collegamenti, idee, scoraggiamenti, frustrazioni e progetti...

Comincio col consigliare qualche libro e link:

"Stuffed and Starved: The Hidden Battle for the World Food System" di Raj Patel

"没有大树的国家", di 冯永锋 (Il paese senza alberi, di Feng Yongfeng)

www.littledonkeyfarm.com/ 小毛驴市民农园
Una fattoria biologica alle porte di Pechino

www.iatp.org
Institute for Agriculture and Trade Policy

Presenti una trentina di persone, io e Matthew (un amico americano, antropologo che fa ricerca su agricoltura sostenibile e organizzazioni contadine per la distribuzione diretta al consumatore nel Sichuan) unici stranieri. Una dottoranda cinese del dipartimento di agraria della Renmin University ha presentato una relazione su esperimenti di fattorie biologiche che tagliano fuori il mercato, rendendo diretto il rapporto tra contadini e consumatori e facendo "cultura verde" e cibo di qualità. Critiche e supporto a parte, il punto è come favorire l'agricoltura sostenibile e uscire dal sistema "consuma la merda che ti vendono nei centri commerciali" in maniera autonoma e non necessariamente con l'aiuto del governo.

"Money will follow you, grow food for you family, don't follow the money"
金融危机还是垃圾危机!? "Crisi economica o crisi della merda!?"
你吃的东西从哪里来的?谁种植了你的食品?"Da dove vengono le cose che mangi? Chi ha coltivato il cibo che consumi?"
Questi alcuni degli slogan. L'animata discussione che ne è venuta fuori dopo ha riguardato principalmente i seguenti aspetti: quanti di questi esperimenti agricoli effettivamente hanno successo? Come lavorare senza il supporto (e l'autorizzazione del governo)? Cosa può fare il singolo individuo (ovvero il consumatore) per resistere alle ottiche di profitto del mercato e difendere il suo diritto ad avere un cibo di qualità?

Discussione troppo accessa, a tratti degenerante. Due giovani attivisti ed esperti del tema (di posizione maoista con punte di deviazione "polpottista") si sono attaccati verbalmente con due burocrati filo-governativi di istituti di ricerca nel campo agro-alimentare. Al punto che Matthew mi passa un fogliettino con su scritto "lotta di classe! lotta di classe!" e ce ne siamo usciti a fumare.

La Cina ha una situazione politico-struttuale per la quale è difficile agire e progettare autonomamente. Esempio semplicissimo: la terra è dello Stato.
Ma penso che molti dei discorsi fatti oggi e dei progetti ipotizzati son ben più facilmente realizzabili in un paese come l'Italia. Io faccio ancora fatica a credere che se paghi un euro una carota, 99 centesimi li paghi per la trasformazione, il trasporto e le spese varie e solo un centesimo è il prezzo effettivo della carota. A chi sto dando i miei 99 centesimi?!

Gli americani hanno distrutto le loro in campagne in meno di duecento anni. I cinesi non sono riuscti a dstruggerle in cinquemila anni di civiltà. Ma ultimamente si stanno rifacendo e se continuano di questo passo domani si ritroveranno a cibarsi di pile elettriche o banane del Kenya. Un'agricoltura sostenibile è un'agricoltura a spese più ridotte. Fino a quando saremo costretti a mangiare la merda che ci vendono nei supermercati!? Io vengo da una città circondata da campagne e colline a perdersi fino al mare... Che bisogno ho di comprarmi una mela "made in China" al nuovissimo centro commerciale quando ho alberi da frutto a 5 km da casa mia!?

C'è qualcosa di marcio in tutto questo.

2 Comments:

At 8:31 PM, Anonymous Anonymous said...

cosa odono le mie orecchie!? :)
in questi giorni oltre che malata e impazzita sono pure occupata ma spero di poterne riparlare presto,

bacio
dina

 
At 10:40 AM, Anonymous ParkaDude said...

Quoto e sottoscrivo.

 

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