E arrivò la primavera... 春天到了!
In Cina dopo la Festa di Primavera arriva la primavera per davvero. Le città ritornano a vivere, le stazioni di treni e bus vomitano migranti da tutto il paese, fabbriche e negozi riaprono, le università tornano a brillare di luce propria.
Anche troppa luce propria direi: mi ero abituato alla calma piatta del campus vacanziero, oggi improvvisamente invasione di nuvoi studenti kazaki, coreani, russi... e poi operai che montano e smontano le camere e i tubi in bagno che perdono acqua e il boiler rotto da una settimana.
Anche i miei amici stan tornando. Ho rivisto il dottorando egiziano del mio piano e la studentessa azera del piano di sopra, donna di rara bellezza. E la polacca della porta a fianco. "Come sono andate le vacanze a Varsavia?", chiedo. "Insomma. Pioggia e freddo. E a te a Pechino?". "Insomma. Freddo, noia e solitudine".
Con l'arrivo degli studenti riaprono anche uffici, mense, ristoranti, biblioteche. Al mio solito ristorantino preferito per osservare i nuovi arrivi tra le cameriere. Eccola là, ragazzina sui sedici anni, fresca fresca di campagna. La chiameremo Topo Gigia. Non credo abbia mai parlato con uno straniero. "Mi porti melanzane e patate". Non capisce. Se ne va. Torna con un'altra cameriera, volto noto. "Allora, melanzane e patate, riso e birra fredda". "Birra solo a temperatura ambiente". "Va bene lo stesso". Topo Gigia osserva questo scambio rapido di battute tra me e la cameriera di esperienza. Allibita, credo. Torna dopo un po' con la birra. "Di dove sei?", le chiedo. "Dello Shanxi". Dalla provincia occidentale dello Shanxi arrivano solo brutte notizie di operai morti nelle miniere di carbone. "Sei appena arrivata vero?". "Sì". Evidentemente sì. Non sa neanche aprire la bottiglia di birra. "Guarda, faccio io, devi usare lo stappa bottiglie da questa parte". Mi verrebbe da fare il cinese e chiederle come troverà marito se non sa neanche aprire una bottiglia di birra. Ma evito. "In questo ristorante vengono studenti stranieri con un mandarino di merda, studenti cinesi di altre zone con un mandarino così così. Devi abituarti ai nostri modi di parlare altrimenti non riuscirai a comunicare con i clienti". Non credo abbia capito. "Beh, ora almeno sai come si apre una birra. Io mi chiamo Daniele e faccio ricerca sulle giovani migranti come te, possiamo incontrarci per fare due chiacchiere?". Non risponde e se ne va. Preferisco immaginare che non mi abbia capito.
Pago il conto ed esco. Topo Gigia è alla porta. Mi saluta e ricambio. Non ho mai capito se anche questo si chiami "etnografia". Non sarò mai un ricercatore. Non sarò mai neanche un reporter. Come blogger forse ho qualche speranza. Come animale sociale nessuna.
2 Comments:
io ti direi benvenuto nel mondo di quelli che non ci capiscono un cazzo pero ci prendono gusto...
ah é silvia
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