Saturday, February 21, 2009

Alle ronde non credere mai

Evvai. Ci mancava solo questa. La legalizzazione della ronda. Con tutto quello che ci sarebbe da legalizzare in Italia, proprio alla ronda dovevano pensare... "La ronda", sapore vagamente mitologico, sa di poesia di Carducci, di sala delle torture, di cavaliere di re Artù, di leghista annoiato in cerca di magrebini da manganellare. La ronda.

Che magari, magari ci scappa che in un quartierino di qualche metropoli italiana quattro cinque bravi ragazzi di parrocchia in turno di ronda becchino in un vicoletto buio e appartato un vecchio balordo molestare una minorenne, beh, magari in questi casi la ronda potrebbe anche tornare utile. Il problema è che, ne sono sicuro, per ognuno di casi del genere ce ne sono dieci venti cento in cui quattro balordi "italianissimi" escano la sera annoiati per le strade della loro città a picchiare il barbone che dorme sulla scale della chiesa, il marocchino che torna a casa dal lavoro, il tossico che si droga, l'ubriaco che orina davanti al cancello di Bulgari. E giù botte e botte. E se arriva la polizia diranno "Tranquilli ragazzi, c'abbiam già pensato noi".

L'ha detta giusta il sindaco di Torino Chiamparino: "Adesso bisognerà vegliare anche sulle ronde".

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