Sunday, September 07, 2008

Le notti senza notturni. I taxi che non mi avranno. E il marxismo.

A Pechino da meno di 60 ore, passate dietro a uffici e burocrazie, abbracci con gli amici (c'è poco da dire, alla fine sono sempre loro che ti salvano il culo), dormire poco, male e saltuario (stavolta il fuso orario ha fuso anche me).

Stasera a cena da A., preziosissima amica che vive nella parte centro est di Pechino, mentre la mia università è nella parte centro nord ovest della città, a 19.58 km di distanza. Andata in bus, cena, discussioni accesissime come sempre, baci e abbracci, sono le undici e penso sia ora di andarsene.

"Prendi il bus sotto casa se ancora ce ne è uno. Altrimenti un notturno dal terzo anello. Ma meglio di tutti la nuova linea metropolitana che hanno aperto per le Olimpiadi. E' aperta fino all'una, proprio per le Olimpiadi"

Quand'è così aspetto ancora un'oretta. E esco. Di bus non ce ne sono più. Raggiungo la metro, i cancelli sono aperti, evviva le Olimpiadi, qualcosa di buono hanno portato! Entro, tre signorine mi controllano lo zaino, effettivamente la faccia da terrorista ce l'ho. Faccio il biglietto e raggiungo i binari. Aspetto una decina di minuti, passano due treni ma non si fermano, sono spenti e vuoti. Mi raggiunge una ragazzina in divisa:

"Parli cinese?"
Annuisco.
"La metro è chiusa, non ci sono treni, chi ti ha fatto entrare?"
"(Ma vaff...!) Non lo so"
"Stasera c'era una gara olimpica e abbiamo chiuso più tardi, ma di solito chiudiamo alle 23.22"
"Perchè allora non chiudete il cancello e mi avete fatto pagare il biglietto?"
"Mi dispiace. Dove abiti?"
"(Non te lo dico, altrimenti ti metti a piangere anche te) Ehm... a nord... qui vicino"
"Allora esci dalla porta B. Non credo ci siano dei bus"
"Cercherò un notturno"
"Vieni, ti rimborso il biglietto"
"Non fa niente"
"Mi dispiace"
"Non fa niente"

Sì, sono proprio tornato in Cina. Chi c'è stato so che può capirmi. Esco dalla porta B bestemmiando in tutte le lingue che conosco. Faccio qualche centinaio di metri fino alla prima fermata del bus. C'è un notturno. Ma chissà quando passerà! C'è un bagno, aperto e gratis. Cambiata l'acqua al pesce ritorno alla fermata del bus continuando a bestemmiare in tutte le lingue che conosco. Quand'ecco avvicinarsi una mostro di ferro a luci spente, è il notturno!! Entro osservando il bus vuoto e l'autista che canta ad alta voce con un grassone accanto. "Dove si fermerà lo straniero?" fa il conducente al grassone. "Ad Anzhenli" rispondo e mi siedo. Il grassone parla all'autista che canta e beve da una bottiglietta. Non credo sia acqua. Il bus va lentissimo, mi ritornano in mente i tempi dell'università a Roma quando alla fine di un concerto aspettavamo ore e ore, sbronzi e infreddoliti, i pochi bus notturni della capitale, pieni di barboni, senzatetto, tossici, mignotte, ubriaconi, chiazze di vomito e autisti più sbronzi di tutti. Una volta a casa la scena era sempre la stessa:

"Tano, sono le cinque di mattina, alle sette prendo il bus per l'università, ho l'esame di filologia romanza, che dici, mi conviene andare a letto?"
"Mmm... Daniele... insalata di patate e partita al computer?"
"E sia!"

Scendo ad Anzhenli, sono a 10 km dal campus, cerco un altro notturno. Niente. Faccio un paio di chilometri. Ancora niente. Neanche l'ombra di un bus. Solo tassisti che rallentano e mi lampeggiano. Sono a Pechino da meno di tre giorni, prenderò un taxi quando avrò un lavoro. E ben pagato. Stanotte tassisti maledetti non mi avrete! Cammina e cammina, porcaputtana non ci sono bus notturni al terzo anello, una delle arterie più importanti di Pechino sprovvista di servizio bus notturno! E' una vergogna! Scriverò una lettera di protesta al Ministero degli Esteri italiano. Oppure ai quotidiani americani, almeno avranno un motivo in più per scrivere male della Cina. Ma intanto cammino, prima devo tornare a casa. Il cielo minaccia pioggia. I tassisti non solo lampeggiano, suonano anche. "Cazzo suoni, ti piace il mio culo o cosa?!". In tasca ho l'mp3, mi sparo almeno un po' di punk, ti fa dimenticare delle sfighe. Le batterie sono quasi finite, vi prego, non mi mollate proprio adesso, Luca dice che "solo il rock non te la mette mai in culo", spero sia vero anche stanotte. Cammina cammina, le batterie reggono, finalmente raggiungo l'università. Non ci ho messo molto, ho lasciato casa di A. due ore e mezzo fa. 10 km non sono poi così tanti.

Sono appena passate le quattro di mattina. Alle otto inizio la prima lezione di dottorato: "marxismo e trend ideologico sociale contemporaneo". Cominciamo bene! Era meglio la filologia romanza! Iniziare a studiare il marxismo a quasi 26 anni! E in cinese! Cosa vuoi di più dalla vita?! Un Lucano!? Facciamo dieci!!

3 Comments:

At 11:13 AM, Blogger Unknown said...

So good......

 
At 10:10 AM, Anonymous Anonymous said...

danie, pija tutti gli appunti possibili...voglio sape come insegnano marxismo, non scherzo.

cla

 
At 9:50 AM, Anonymous Anonymous said...

imparato molto

 

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