Wednesday, February 14, 2007

Cina e volontariato


Fonte: Internazionale Online


"In Cina, dove la religione non è diffusa, il boom del volontariato lascia perplessi", dice il professor Ding Yuanzhu dell'Associazione dei giovani volontari cinesi. Le sue parole aprono il reportage che Nanfeng Chuang dedica al volontariato, diffuso in Cina dagli anni ottanta. Secondo le autorità, questa passione ha coinvolto centinaia di migliaia di giovani. Ma con quale spirito? In stile cinese si tratta più di un investimento che di semplice carità. Il settimanale racconta la storia di due studenti – Xiong Keqiang e Zhang Xueling – che hanno accettato di lavorare come insegnanti elementari nelle campagne della provincia di Heilongjiang, nel nordest del paese. Dopo la laurea, la coppia ha firmato un contratto di lavoro volontario per sei anni. Oltre alla sicurezza di un impiego, il governo promette ai giovani vantaggi fiscali, un alto punteggio negli esami universitari e l'esenzione dalle tasse. Ogni anno i migliori studenti vengono premiati con la possibilità di partecipare a programmi di volontariato soprattutto nelle arretrate regioni occidentali: il 90 per cento rinnova il contratto. Una scelta ovvia, visto che cambiando mestiere si perdono i vantaggi accumulati e si rinuncia a un bonus di duemila euro.

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