Tuesday, February 06, 2007

Ecco il tempo di fuggir...


Ieri notte un sogno che ricordo troppo bene, nei minimi particolari, ma non nei minimi particolari (risulterebbe noioso ed inutile) vi espongo. Un viaggio in macchina: io, Greg, Clod, Ianna. Guida Greg. Sbronzi dall'inizio alla fine (anche se una fine non c'è), destinazione ignota, dopo uno stancante giro per nord Italia e Francia ci fermiamo in un paesino nel benl mezzo della Germania, dove delle tipe italiane che hanno un gruppo punk ci dovrebbero ospitare qualche giorno in un casolare di campagna. Hanno anche invitato dei tranquilli tipi più grandi di me che già conosco. Serata baldoria, il mattino dopo mi ritrovo mezzo morto in un letto nel salone del casolare, sono già quasi tutti svegli, è una bella giornata, esco a prendere un po' d'aria incontro Greg e Clod che davanti ad un bicchiere di vino (bianco) mi raccontano di essere andati con una tipa bionda con gli occhiali rossi che li ha massacrati di sesso tutta la notte. Ho perso di vista Ianna. Le tipe ci propongono di andare a fare un giro nel paese, dove stasera daranno un concerto. Il paese è poco più su, color marrone. Il sogno finisce qui. E' una mezza cagata che non valeva la pena di raccontare, lo so. Ma è sintomatico. O lo è per me. Mi sa che le campane hanno suonato, il treno ha fischiato, le acque si sono rotte. E' arrivato il momento. Un po' in anticipo forse ma è arrivato lo stesso. Il momento di andarsene.
Di partire andare fare. Tentare sbagliare cadere rialzarsi darci sotto ancora di più. Vagabondare cercare provare dormire per strada e tutto il resto che già sappiamo, che già so. Questo sonno di ierinotte a metà fra il mio/nostro capodanno 2007 e mio/nostro capodanno 2004 mi suggerisce solo questo: alza il tuo paffuto sedere flaccido appiccicato ragnateloso alle scalette di Macerata e torna zaino in spalla a ciondolarti per il mondo, che morire a 24 anni ci vuole coraggio oltre che idiozia.
Già. Il tempo di fuggir. Ora passata di mettersi sotto a vedere come svignarsela, trovare l'attimo fuggente, l'idea, il genio di un secondo, the blitzkrieg bop. Anche se ho ancora da star qui altri due mesi per tesi e lavoro, da oggi cazzo con la testa sto già pesantemente fuori, proiattato altrove, fantasticando di porti, deserti, gonne, occhi, tamburi, vulcani e castelli, soprattutto solitudini, buste, letame, topi. Sì!!!
Ecco il tempo di fuggir...

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