E a una munita minuta giapponese che ama De Gregori non credere mai...
Fonte: Libero News
Le geishe punk
Spopola, da Tokyo agli Usa, la moda inaugurata dalle "Harajuku girls"
Splende il Sol Levante sulle più estreme frontiere dello street style. Più originali e forse anche meno esportabili, nelle tendenze modaiole, dei loro coetanei newyorkesi, i giovani giapponesi fanno dell'eccentricità il loro marchio distintivo.
Sarà forse un modo per reagire a una pressione sociale fortissima che tende a "normalizzarli" e a farne perfetti yesmen (e e yeswomen) d'azienda, fatto sta che a Tokyo e dintorni i ragazzi sembrano ubbidire a un preciso diktat estetico: rompere gli schemi.
Le ragazze, soprattutto. Le "harajuku girls" fanno base al loro quartier generale, l'omonimo Harajuku appunto, a Tokyo e lì danno vita ogni giorno, con le loro mise stravaganti, a un fenomeno che dal '97 a oggi è ormai diventato una vera e propria attrazione turistica. Contaminazione, parola chiave di molti trend musicali odierni, è anche il perno dello stile di questa peculiare tribù metropolitana, capace di mescolare capi classici della tradizione nipponica (kimono da samurai o da geisha e divise scolastiche) con "citazioni" di anime e manga, abiti kitch e punk, non privi di accenni gotici.
Bizzarrìe di successo, quelle delle mascheratissime giapponesine, che circolano per strada con un trucco molto marcato, teatrale addirittura, e agghindate con pesantezza barocca: i coetanei americani ed europei stanno correndo a imitarle, prova ne sono la catena di negozi Harajuku Lovers, negli States, e l'Harajuku Station, forum online che riunisce, in Italia, gli appassionati di manga e cosplay.
Gli stilisti sono allerta e vanno in "pellegrinaggio" a Tokyo in cerca di ispirazione, mentre già emerge uno stile concorrente a quello delle "harajuku girls", nato nel vicino quartiere di Shibuya.Più sexy e ammiccanti, le "Shibuya Girls" sono virtualmente concorrenti di un Grande Fratello fai-da-te, che dalla strada punta agli studi televisivi e alla massima visibilità mediatica, che hanno subito ottenuto grazie a un magazine dedicato solo a loro.
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