La rivolta di Piazza Statuto del 1962...
“L’insorgenza di Piazza Statuto generava un’opposizione interna alla stessa classe operaia, divisa tra operai specializzati e operai non specializzati (l’«operaiomassa»). I primi, per quanto sfruttati, partecipi (anche se solo in minima parte) del boom; i secondi, esclusi dal miraggio della crescita e gettati nelle baraccopoli delle città industriali del nord Italia. […] Raccontava uno degli operai protagonisti di Piazza Statuto: «la lotta di piazza nasce quando in fabbrica vedi che sei impotente a fare determinate cose. Allora lo fai per istinto, ma anche per far vedere alla gente che ci sei» […] L’insorgenza, in fondo, è anche una lotta per il riconoscimento nel senso inteso da Frantz Fanon, un linguaggio tramite cui la subalternità prende parola fuori dalla semantica del «vittimismo». Comprendere tale linguaggio, piuttosto che relegarlo all’operato di semplici «agenti provocatori» in combutta col «nemico» (o peggio, semplificarlo nella cornice dello psicologismo) è il primo passo che permette di sottrarre all’insorgenza il suo carattere meramente evenemenziale, e di considerarlo come un atto politico inserito all’interno di un processo storico.”
Fonte:
https://fondazionefeltrinelli.it/piazza-statuto-linsorgenza-come-evento-e-come-storia/
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