Thursday, July 24, 2014

Sulle detenute nelle carceri italiane

"lavorare con le donne e' complicato. Molte di loro hanno situazioni terribili e non e' semplice ricostruire le loro storie. Soprattutto nel caso delle donne rom che entrano ed escono dal carcere, con figli sparsi ovunque e mariti che spesso stanno scontando la pena in altri istituti. A Solicciano le straniere sono 48 su 102. Provengono da venti Paesi diversi, primi tra tutti Romania, Cina e Bosnia"

"lo Stato spende circa 130 euro al giorno per ogni persona reclusa, contro i 20 necessari, solo per fare un esempio, per il mantenimento di un soggetto in affidamento sociale"

"Per un uomo [che esce dal carcere dopo aver scontato una lunga pena detentiva, ndr] e' piu' semplice. Loro a cinquant'anni riescono a rifarsi una vita, una famiglia, a trovare una nuova compagna. Per noi donne e' piu' complicato. Vuoi per i pregiudizi della societa' in cui viviamo, vuoi per il fatto che vedere il nostro corpo che invecchia ci impedisce di rimetterci in gioco"

"Nel 2011, per il personale sono stati spesi 2,3 miliardi di euro, 55 milioni per le infrastrutture (ammodernamento, manutenzione e restauro degli istituti) e appena 5,884 milioni per le condizioni dei detenuti: formazione, istruzione, lavoro e vitto. Dati su cui e' bene riflettere"


Tratti da "Mamma e' in prigione", di Cristina Scanu. Un libro da leggere.

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