13 anni dopo...
Era un dover esserci e tu come noi non ti sei tirato indietro. Era luglio, faceva caldo e a Genova era alta la tensione. Eravamo lì per manifestare il nostro dissenso ad un mondo globalizzato dalle multinazionali e dal Dio capitale. Eravamo lì per farci sentire e lo Stato ci ha sentito: per tutta risposta ha lasciato il tuo corpo insanguinato a terra, esanime. A sparare un ragazzino 20enne insano di mente in divisa, la divisa dei maiali. Sono passato tredici anni e il tuo nome è diventato leggenda, il tuo omicidio un simbolo. Sono passati tredici anni e mi chiedo: se non fossimo stati lì, quel 20 luglio del 2001 a Genova, oggi che mondo sarebbe? Migliore? Peggiore? Uguale? In Europa giocano ancora alla Guerra fredda, a Gaza i sionisti massacrano i bambini: fanno pagare ai palestinesi quello che in Germania i nazisti hanno fatto loro. Non è cambiato molto, le mie idee sono ancora le stesse, solo che con l'avanzare dell'età troppi compromessi bisogna accettarli e la cresta ha dovuto cedere il posto alla pelata: dettagli. "Carlo è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai!" sento ancora gridare ai cortei.
Non sei morto invano Carlo. Un caro saluto, un saluto a pugno chiuso: viva la rivoluzione!
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