Letteratura e sbornia
“Alla fine della sua vita, Fitzgerald scriveva disperato al suo agente, mendicando un prestito: io sono tutto ciò che ho fatto, e tutto ciò che ho scritto.
All’adorata figlia Scottie raccomandava di continuare a studiare a Princeton con il massimo impegno, senza mai, mai, mai bere nemmeno un drink, oppure lui si sarebbe ubriacato così tanto che la notizia di quella sbornia colossale l’avrebbe raggiunta dalla California”
Tratto da “Storia della mia gente”, di Edoardo Nesi.
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