Un generale in pensione
"Non riuscivo a capire per quale ragione le mie figlie fossero poco legate al nonno paterno. Entrambe prendevano lezioni di lingue straniere e di musica. Erano sempre impegnate. Un giorno mio padre disse loro: «Portatemi qualcosa da leggere». Mi rideva, quando Vi gli domandò: «Che cosa vorresti leggere?». «Qualcosa di facile» rispose mio padre. «Allora non abbiamo niente per te» replicarono in coro. Feci l’abbonamento a un quotidiano. Mio padre non apprezzava la letteratura. Di questi tempi, la letteratura e l’arte sono difficili da comprendere.
Un giorno, al ritorno dal lavoro, vidi che mio padre si aggirava nei pressi delle baracche dove mia moglie allevava i cani e i polli. Era visibilmente scontento. «Che cosa è successo?» domandai. «Il signor Co e la signorina Lài lavorano troppo» mi disse. «Non riescono a svolgere tutte le loro mansioni quotidiane, che ne diresti se li aiutassi?» «Lascia che mi consulti con Thuy» risposi. Mia moglie esclamò: «Padre, tu sei un generale, anche se in pensione, sei pur sempre un generale, uno che comanda. Se ti metti a fare il soldato, finisce che scoppia il caos». Egli non disse più nulla."
Tratto da "Vietnam Soul", di Nguyên Huy Thiêp.
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