Che ora è? E' ora di ubriacarsi!
In quarto liceo la professoressa ci parlò dei poeti maledetti. Cominciammo così a leggere Rimbaud e Baudelaire. Cominciammo così ad apprezzarli, a stimarli, ad emularli. Poi arrivarono Kerouac, Bukowski, Burroughs, Fante, Dos Passos. Ormai trentunenne vorrei leggere ancora qualcosa di simile, poesie dalla stessa intensità, eleganza, passione, disagio.
"Per non essere schiavi del tempo - scriveva Baudelaire - senza fine".
"Per non essere schiavi del tempo - scriveva Baudelaire - senza fine".
1 Comments:
consiglio della domenica: Nelson Algren, Walk on the Wild Side. Dalla prefazione: 'Animato dalla legittima collera di un eterno democratico, pervaso da un rispetto privo di sentimentalismo e da un affetto imperterrito nei confronti dei deboli, scritto in una lingua resa vivida in ogni sua parte dalla sofferenza di una ferita senza nome e profondamente personale la cui natura possiamo solo intuire, il romanzo è al tempo stesso una critica radicale dell'economia americana e uno straziato ritratto delle sue vittime. [...] Dove Linkhorn, il vagabondo del Texas orientale che, come un Willie Loman giovane condotto alla sua logica conclusione marxista, può avere successo come commesso viaggiatore soltanto diventando un magnaccia; Kitty Twist, una 17enne in fuga che sta cercando un bravo borsaiolo per mettere su casa insieme a lui; e tutte le altre donne che lavorano a Perdido Street - Cinque, così chiamata per la forma del suo ombelico, e Hallie Breedlove e Frenchy - donne dure e intelligenti che sopravvivono e si vogliono bene e continuano a fare battute taglienti, anche se "i tribunali erano contro di loro, la polizia era contro di loro, gli uomini d'affari, le mogli, le chiese, la stampa, gli uomini politici e i loro stessi protettori erano contro quelle povere marionette dai tacchi di sughero>".'
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