Tuesday, July 09, 2013

Viaggiare (col pensiero)



Non sapevo l'estate esistesse anche in Irlanda. Qui a Cork fanno 25 gradi, cielo limpido e sole battente senza pietà. In ufficio si boccheggia, neanche fossimo a Palermo o Siviglia. Beh, meglio così: fa brutto lamentarsi tutto l'anno per la pioggia e ora lamentarsi invece per queste giornate di caldo.

Però certo in ufficio si fa fatica a stare. Il campus universitario è vuoto: gli studenti sono in vacanza, una buona metà dei docenti sono altrove, in viaggio o a fare ricerca. Chiuse le mense, i ristoranti, i negozi. In giro trovi solo scolaresche in gita o ragazzini da Italia, Francia o Spagna venuti a studiare la lingua inglese per l'estate: "I fanciulli gridando / su la piazzuola in frotta / e qua e là saltando / fanno un lieto rumore", avrebbe detto Leopardi. Negli edifici rimangono solo qualche amministratore, qualche tecnico e qualche sfigato come me. A vedere su feisbuc le foto degli amici al mare, in montagna o in qualche paese che termina con -stan.

Per fortuna che a giorni me ne vado anche io. "Time to say 'goodbye!' is approaching", mi verrebbe da dire. Godere delle ultime serate con gli amici, brindare senza sosta. E fantasticare, viaggiare col pensiero, via lontano da tutto ciò che è noioso e di routine. Ecco come fare:

- chiudere l'ufficio con mostruoso anticipo e muovere i passi verso il porto cittadino; fermarsi sulla banchina, rollarsi una sigaretta e fissare le navi in sosta; leggere dei nomi che hanno incisi a prua, osservarne la bandiera che battono a poppa, immaginarsi su quelle navi dirette in Norvegia, a Singapore, a Panama;

- dirigersi alla stazione dei treni e sedersi su una delle panchine; osservare i treni in arrivo e quei vagoni pieni di turisti, di "backpackers" (viaggiatori con lo zaino in spalla), di ragazzi in pantaloncini corti e sandali, sudati sotto i loro occhiali da sole. Ascoltarne la lingua, indovinarne l'origine geografica. Immaginarsi con loro in viaggio in una capitale europea, a Mosca, a Praga, a Stoccolma. Tornare in se stessi all'udire il fischio del capo stazione o del megafono annunciare la partenza del treno per...;

- tornare in ufficio, accendere il computer e navigare nei siti tipo Ryan Air, alla ricerca del volo a basso costo. Cork-Vilnius non suona male. 258 euro più tasse solo andata? Come non detto...

- mettere mano al blog e andare a ripescare foto e racconti di viaggi vissuti in prima persona, del 1999, del 2005, del 2008... in Toscana, in Tailandia, in Palestina;

- organizzare, come suggerito da un'amica, una festa alcolica nel mio ufficio prima di partire. Un addio come si deve, un addio di trasgressione. Direi quasi che una festa d'addio è come un brindisi: mai ultimo, ma penultimo.


"Sucede que me canso de ser hombre.
Sucede que entro en las sastrerías y en los cines
marchito, impenetrable, como un cisne de fieltro
Navegando en un agua de origen y ceniza."
(Pablo Neruda)


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