Friday, March 01, 2013

De dignitatis

"Il 22 gennaio il ministro delle finanze giapponese Taro Aso ha detto che “bisognerebbe dare agli anziani che lo desiderano la possibilità di sbrigarsi a morire, in modo da alleggerire lo stato dalle spese per le cure salvavita”. Le parole di Aso hanno suscitato indignazione e molte polemiche, ma hanno anche riportato in primo piano il dibattito sul fine vita. Nel paese con la popolazione più longeva del mondo, infatti, i pazienti terminali non sono liberi di interrompere i trattamenti che li tengono in vita. Nel 2012 la proposta in parlamento di un disegno di legge sul tema è saltata a causa della crisi di governo. Il tema spacca in due il paese: c’è chi considera i trattamenti salvavita una sofferenza inutile e chi teme che, se approvata, la legge legalizzerebbe una sorta di omicidio. La Japan society for dying with dignity, che promuove il disegno di legge sulla morte dignitosa, ha raccolto finora il testamento biologico di 125mila persone. In molti casi queste dichiarazioni, pur non essendo vincolanti, hanno spinto i familiari dei malati terminali a rispettare la loro volontà."

Fonte:
Internazionale, 1-7 marzo

0 Comments:

Post a Comment

<< Home