Mi sposo
A pranzo con un'amica...
"Ah, non ti ho detto la novità: mi sposo".
Io di fronte a queste cose non so mai come reagire, cosa dire, che faccia fare. E si vede. Purtroppo.
"Ah... beh... congratulazioni! Eh... quando ti sposi?".
"Non lo so. Fra qualche mese. Niente cerimonia, niente chiesa, solo una festa con gli amici. In Francia. Non sai quanto ci costa! Sei invitato".
"Ah... bene... grazie..."
Silenzio.
Rivedo la tipa di sera. E' con una sua amica. Parliamo del più e del meno. Poi la sua amica mi fa: "Voi due sembrate moglie e marito. Sareste una bella coppia".
Probabilmente suo nonno non le ha mai detto che a volte è meglio tenere la bocca chiusa per non sembrare cretini, piuttosto che aprirla e togliere ogni ragionevole dubbio.
"Sì, saremmo una bella coppia. Se io non avessi già un partner", rincalza la mia amica.
Continuo a fissare il pavimento. Con quel sorriso da idiota che ritorna puntuale in questo tipo di occasioni.
"Vi piace la nona sinfonia di Beethoven?", tanto per dire una cosa di sinistra. Passo e chiudo.
Socrate e Montaigne. La vita come preparazione alla morte. Filosofia che insegna alla vita come presentarsi di fronte alla morte. In calzini di spugna e mutande. Sporche.
E poi c'è la cucina italiana. La migliore nel mondo, dicono gli Italiani. Forse non hanno provato quella cinese. C'è poi quella vietnamita. E quella russa. E quella giapponese. E quella indiana. Tailandese. Egiziana. Francese. Argentina. Ebbene, va bene tutto, ma a me un piatto con mozzarella, pomodoro a fette, una spruzzata di sale e olio d'oliva delle mie parti dona la felicità. Mi basta questo. Anche senza il resto della cucina italiana. E senza moglie. Anche senza la festa in Francia.
In un'isola deserta porterei con me solo della mozzarella. Del pomodoro. E il mio blog.
Mah.
"Ah, non ti ho detto la novità: mi sposo".
Io di fronte a queste cose non so mai come reagire, cosa dire, che faccia fare. E si vede. Purtroppo.
"Ah... beh... congratulazioni! Eh... quando ti sposi?".
"Non lo so. Fra qualche mese. Niente cerimonia, niente chiesa, solo una festa con gli amici. In Francia. Non sai quanto ci costa! Sei invitato".
"Ah... bene... grazie..."
Silenzio.
Rivedo la tipa di sera. E' con una sua amica. Parliamo del più e del meno. Poi la sua amica mi fa: "Voi due sembrate moglie e marito. Sareste una bella coppia".
Probabilmente suo nonno non le ha mai detto che a volte è meglio tenere la bocca chiusa per non sembrare cretini, piuttosto che aprirla e togliere ogni ragionevole dubbio.
"Sì, saremmo una bella coppia. Se io non avessi già un partner", rincalza la mia amica.
Continuo a fissare il pavimento. Con quel sorriso da idiota che ritorna puntuale in questo tipo di occasioni.
"Vi piace la nona sinfonia di Beethoven?", tanto per dire una cosa di sinistra. Passo e chiudo.
Socrate e Montaigne. La vita come preparazione alla morte. Filosofia che insegna alla vita come presentarsi di fronte alla morte. In calzini di spugna e mutande. Sporche.
E poi c'è la cucina italiana. La migliore nel mondo, dicono gli Italiani. Forse non hanno provato quella cinese. C'è poi quella vietnamita. E quella russa. E quella giapponese. E quella indiana. Tailandese. Egiziana. Francese. Argentina. Ebbene, va bene tutto, ma a me un piatto con mozzarella, pomodoro a fette, una spruzzata di sale e olio d'oliva delle mie parti dona la felicità. Mi basta questo. Anche senza il resto della cucina italiana. E senza moglie. Anche senza la festa in Francia.
In un'isola deserta porterei con me solo della mozzarella. Del pomodoro. E il mio blog.
Mah.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home