Friday, November 09, 2012

Diario di un prof: la segretaria

Ho ancora la cornetta del telefono in stato di eccitazione. Da qualche minuto ho terminato una chiamata con la segretaria di una compagnia tal dei tali. Mammamia.

Per lavoro mi capita spesso di contattare funzionari, dirigenti o alti responsabili di aziende o organizzazioni. Dentro e fuori i circoli accademici. Sono gentili, rispondono quasi subito e di solito il messaggio recita "Molte grazie bla bla bla... La farò contattare al più presto dalla mia segretaria".

Così e stato anche oggi. Aspettavo in ufficio la chiamata. Arriva la chiamata. La chiamata sarà durata al massimo 90 secondi. In 90 secondi la signorina al telefono mi ha snocciolato informazioni e date da riempire un taccuino di caccia.

Voce giovane e sicura. E' partita con garbo per poi mollarmi tutta l'enorme quantità di informazioni che mi attendeva nella sua agenda. Velocità di esposizione in crescendo, si è fermata solo un paio di volte per farmi una domanda a risposta multipla. Domanda secca, risposta secca, e via a riprendere la sua mitraglia di parole.

"E questo è tutto. Ha delle domande?"
"Ecco io..."
"Molto bene. Le auguro una buona giornata"
E ha riagganciato.

Mammamia. Credo di essermi innamorato.

Riguardo gli appunti che ho preso. C'è del lavoro per tutto il weekend almeno. Che donna!

Cazzo, magari ad avercela io una segretaria così! Non dovrei far nulla. Non ho ben capito perché statisticamente le segretarie sono in gran parte donne. Di sicuro non deve esser facile. Io non sarei mai in grado: non puoi fare il segretario se ti presenti a lavoro con la barba sfatta ed evidenti postumi di una sbornia esagerata un giorno ogni tre. La segretaria deve essere seria e impeccabile a lavoro. Bella presenza, abile nei rapporti sociali, sorriso falso, zelo e arrivismo, sveglia, attenta, capace e rapace. Uno squalo d'ufficio.

Dicono che dietro ad ogni grande uomo c'è una grande donna.
Secondo me c'è solo una grande segretaria.

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