Tuesday, August 21, 2012

I casi della vita: riflessioni su internet e "privacy"

Oggi becco in chat un'amica cinese che non sentivo da più di un anno. E' una studentessa di italiano e opera lirica, una ragazza dell'est cinese che ho conosciuto negli ultimi mesi del mio lungo soggiorno in Cina. Una tipa sveglia, in gamba. Anche troppo.

"Avrei una cosa da chiederti", mi fa.
"Dimmi pure".
"Tu non avevi una fidanzata cinese?".
"Sì", le rispondo. Qualche storiella qua e là e una fidanzata cinese "ufficiale" l'ho avuta. Ma perché me lo chiede?!?!
"Ieri stavo leggendo in internet la storia di una ragazza cinese e del suo fidanzato italiano. C'è la tua foto sopra".
"Impossibile!". No, la tipa con la quale stavo non aveva mai messo mie foto in rete. Impossibile davvero. Eppure... per curiosità... "Dai, dammi la pagina, fammi vedere" le chiedo.

Apro la pagina. Ci sono tre foto. E sono le mie. La tipa che è in foto con me non è la mia ex fidanzata cinese, ma un'amica conosciuta in università. Due foto mie in post sbronza con un occhio nero e una di un bacio rubato in taxi.

"Cazzo, è vero, sono io..." le dico.
"Te l'avevo detto!" chiude la mia amica.

No, non che ci sia nulla di male... però mi ha dato molto da riflettere. Questa ragazza ha messo su delle nostre foto, risparmiando almeno di scrivere il mio nome. Nel post scrive di questa sua esperienza con un "fidanzato italiano", parla di "amore a prima vista", del desiderio, della prima volta. Boh. Non sono mai stato suo fidanzato e ancora meno innamorato. Solo affetto. Le voglio bene insomma, un'amica come tante altre.

Ho sempre usato il blog, facebook, twitter, le chat e gli altri social network con molta coscienza. Lo sappiamo tutti: ogni cosa che scrivi, dici o metti on-line di te diventa di pubblico dominio. Potenzialmente ci possono accedere tutti: i tuoi familiari, tua zia, tuo figlio, il tuo datore di lavoro, il tuo peggior nemico, la tua amante, la tua ex, il tipo che ti mette le corna con tua moglie, il compagno di classe di 30 anni fa, ecc...
Lo sappiamo tutti. E quindi internet non è il posto dove conservare i nostri segreti. Se scrivi qualcosa su internet è perché o lo vuoi far sapere o comunque sai che potenzialmente tutti lo sapranno. Insomma, se ho dei cazzi che non voglio far sapere, non li scrivo né nel blog né in internet in generale.

Molti anni fa, un mio amico mi disse: "Figo avere un blog e scriverci le tue cose. Io però non lo aprirei, perché non so come mi sentirei fra dieci anni a rileggere cose scritte adesso e la coscienza che anche gli altri le hanno lette". Aveva ragione, ma io decisi di correre il rischio, accettare la cosa. Mia mamma da una vita mi rompe le palle perché io moderi i contenuti e i messaggi che lascio nel blog, ricordandomi "lo legge anche... lo legge anche... lo legge anche....". "E 'sti cazzi!", penso io.

C'è poi il caso però dove sono altri a mettere on-line cose che non vorresti si vedessero/sapessero. Non è questo il caso, non mi interessa di stare in rete con questa tipa, anche se le cose che ha scritto non sono vere.
Cioè, il mio punto in tutto questo gran casino della rete e della privacy è molto semplice: il rischio non è tanto di far sapere cose tue personali in giro, ma che gli altri ti sputtanino in rete per screzio, contribuendo a fare di te una persona che non sei (nel bene o nel male!), creare cioè un falso personaggio, con tutto ciò che ne consegue (a livello anche legale o solo di relazioni personali o professionali, ecc...).

E' già abbastanza difficile essere "reali" e genuini nel mondo "reale", figuriamoci nel mondo "irreale" e fittizio della rete!

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