Friday, April 27, 2012

"为我" Yang Zhu, l'Epicuro cinese


Qin Guli chiese a Yang Zhu: “Se potessi aiutare il mondo perdendo un pelo del tuo corpo, lo faresti?”
“Il mondo non verrebbe aiutato dalla perdita di un pelo.”
“Supponendo che lo aiutasse, lo faresti?”
Yang Zhu non rispose. Meng Sunyang disse: “Non hai scandagliato ciò che il Maestro ha nel cuore. Permettimi di dirlo. Supponiamo che tu possa avere mille pezzi d’oro in cambio di un lembo della tua pelle; lo doneresti?”
“Sì.”
“Supponiamo che tu possa ottenere uno stato tagliandoti un arto alla giuntura; lo faresti?”
Qin Guli tacque per un po’.
“Quel singolo pelo vale meno della pelle” disse Meng Sunyang “e la pelle vale meno di un arto; mi sembra chiaro. Aggiungendo pelo su pelo, si raggiungerà tuttavia l’ammontare di un lembo di pelle, e, aggiungendo poi pelle su pelle, si raggiungerà l’ammontare di un arto. Nella miriade delle parti corporee, un singolo pelo è certamente un qualcosa; come potrebbe qualcuno trattarlo con leggerezza?”.


Liezi, 7.4b-5°, trad. Graham, pp. 148-149, in Graham, Angus, C., op. cit., p. 77.

Tratto dalla tesi di laurea magistrale “Il Corpo: implicazioni fisiche, sociali e rituali tra India e Cina” di Rita Barbieri.

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