Tuesday, March 13, 2012

Diario di un prof: Belfast, feisbuc, Kaprow e “Emily Brown is now single”

A una conferenza di antropologia alla Queens University di Belfast, un giovane artista nordirlandese ha illustrato un progetto artistico realizzato e documentato con alcuni coetanei tempo prima. Il progetto di chiama “Emily Brown is now single”.

Avete tutti feisbuc no!? Bene, quindi avete tutti presente la voce “is now single” nel profilo di ogni utente feisbuc. Tra le varie merdate del software che ha reso ricco sfondato Zuckerberg c’è quella di comunicare agli altri anche il nostro stato sentimentale. Con chi stai, che ci fai, quando, perché. E di aggiornarlo.
Questo gruppo di giovani artisti nordirlandesi ha fatto uso di un profilo completamente inventato (che risponde al nome dell’avvenente Emily Brown), creando una relazione del tutto fasulla tra lei e un altro pupazzo, Steven. Tramite l’uso di arte performativa e Happening durati una settimana per le strade e gli spazi pubblici di Belfast, il collettivo ha portato la storia inventata tra i due personaggi, creati dal nulla, fuori dai computer e dal circuito internet.

Come? Ad esempio lasciando cellulari in giro per la città che ripetevano tramite mezzo audio le conversazioni della rottura sentimentale tra Emily e Steven. O creando murales con su scritto “Emily Brown is now single” e invitando i passanti a lasciare un “comment” sul muro di fianco. O ancora lasciando dei registratori audio che riportava le conversazioni tra i due in cabine telefoniche o in auto vuote in sosta. O piazzando le loro foto su siti per single in cerca di avventure. E così via. Ovviamente filmando e registrando il tutto, per poi realizzarne un video e altro materiale presentato in università.

Se fossi un finto artista invece che un finto sinologo mi piacerebbe realizzare qualcosa del genere. Organizzarmi con qualche altro pazzoide e scemo del mio villaggio con un minimo di vena artistica e conoscenze base di tecnologia per lavorare a un progetto simile. Senza una lira, chiaramente. Così, un modo come un altro per buttare nel cesso alcune giornate di vita.

E al di là di questo. Pensavo come se al giorno d’oggi il nuovo padrone e la nuova autorità è rappresentata da questi social network di massa e dai dirigenti che li gestiscono, allora farne un uso ironico, scherzoso, ridicolo del mezzo stesso diventa un’arma di difesa, una forma di resistenza. Mi è tornata in mente quella frase letta non ricordo dove e riferita alle forze dell’ordine (rappresentanti dell’ordine costituito e quindi dell’autorità): “Il peggio che puoi fare a un uomo in divisa è metterlo in ridicolo”.

“The line between the Happening and daily life should be kept as fluid, and perhaps indistinct, as possible”
Allan Kaprow

1 Comments:

At 3:06 PM, Anonymous Anonymous said...

secondo me...
Puoi tranquillamente pensarti artista Daniele. Ed oggi, puoi anche incredibilmente realizzarti come tale!!! (a prezzi modici, tra l'altro)
Anzi, sei già un artista.

L'AFFERMAZIONE è una delle più straordinarie forme d'arte contemporanea, ESSA prende le mosse alla fine della Standardart e segna gli inizi della Lobotomart, propiziata fin dagli esordi dalla diffusa esigenza di partemancipazione in seno alle nuove generazioni.
Lo scopo dichiarato (appunto) della nuova sconvolgente tendenza artistica è Dichiarare&Sparire, lasciando intonse le platee cerebrali e garantendo la totale incolumità del contesto, come neanche un manifestarsi....
E tuttavia con leggerezza e con stile dileguarsi... sotto forma di Ecologicart , per non lasciare traccia sensibile del sé e del semmai.

Semmai la storia avesse un'arte e viceversa.

Ti allego un Cattelan in tema per consolidare il concetto che non stiamo transitando per un periodo così eroico.
(n.b.: il mondo è pieno di eroi, ma non fanno marketing al MoMa, indeed!)

http://www.mariangoodman.com/exhibitions/2002-04-30_maurizio-cattelan/#

R

 

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