Un anno fa. E buon anno!
Un anno fa, come ogni anno che si rispetti, era la notte di capodanno. E io mi trovavo a Pechino. Voglia di fare festa zero, ansia del “dove andare?” e “cosa fare?” tantissima. Pechino 31 dicembre 2010 ore otto di sera, dieci gradi sotto zero. Decido di seguire delle mie amiche italiane e di fare festa in un localino di spagnoli negli hutong del centro. Si beve, si mangia, si beve di nuovo. Dopo mezzanotte ci spostiamo in un altro bar a dar libero sfogo alla sbronza. Dopo qualche ora e una settantina di drink, una dolcissima americana mi porta in taxi a casa sua. Ricordo una stanza disordinata e fredda, rifugiarsi sotto le lenzuola unica soluzione. Il giorno dopo mi sveglio di buona ora, impiego qualche minuto per capire dove sono e a far che. L'americana mi guarda. Sorrido. Esco dalle lenzuola, raccatto le quattro cinque cose in mio possesso ed esco di casa. Primo gennaio 2011, una strada di una qualche zona di Pechino. Freddo bestiale, puzza di inquinamento ed odore di cibo di strada. Entro in una bettolina piena di operai migranti. Ordino un brodo caldo. Fumo mezzo pacchetto di sigarette e penso alla mie amiche italiane della sera prima. Comincio a camminare. Un paio di ore dopo sono a casa loro, con un forte mal di testa e due birre per farmelo passare. Sono felice e sereno. Conosco il nuovo fidanzato di una di loro. Passiamo l'intero pomeriggio a farci passare la sbronza seduti a letto, birrette, chitarra, sorrisi. Poi a cena insieme. Dopo cena una delle ragazze se ne va alla stazione, dove la attende un treno per Nanchino. Il momento della partenza, dei saluti, degli abbracci. Tristezza che sale. Gli altri decidono di tornare a casa, un po' di meritato riposo. Un taxi verso casa, un po' di amaro in bocca e molta malinconia.
Felice 2012.
2 Comments:
Ciao Dani
chissà perchè alle volte i tuoi racconti mi lasciano una grande tristezza, un sapore di amaro.
Ci stai o ci sei?
Io sento che c'è una umanità che si avvizzisce se la tratti troppo male, parlo ovviamente della tua grande umanità che sento trasudare in ogni parola un po' forte e qualche volta fuori luogo o in eccesso!
Ti prego sorridi di più,quel bel sorriso ampio, benevolo, sarò ingenua ma mi viene l'immagine del dalai lama...
Comunque io ti leggo, ti sono vicina ti voglio bene
buon anno, buoni anni ...
checchè tu ne dica e possa pensarne
laura
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