Sunday, December 04, 2011

Rabbia a chi si sente in gabbia. In difesa delle due nomadi a Macerata.

Con un certo dispiacere scopro i miei concittadini maceratesi intolleranti e xenofobi. Lo dico dopo aver letto i commenti all’articolo sulla scarcerazione delle due nomadi, colpevoli di una serie infinita di furti e condannate ad una ventina d’anni ciascuna. Pena che non scontano mai, facendo dentro e fuori dal carcere perché continuamente incinta.

È il caso di dire che i commenti si commentano da soli. Capisco l’ira del maceratese medio che magari si è anche visto svaligiare casa di recente da ignoti, ma prendersela con queste due donne non mi sembra la cosa più intelligente da fare. Oltretutto con quei toni da razzisti.

“Scarcerate le ladre col pancione. Sono libere e irreperibili”
http://www.cronachemaceratesi.it/2011/12/02/scarcerate-le-ladre-col-pancione-sono-libere-e-irreperibili/

Prima di tutto, se le due ladre sono fuori dal carcere e continueranno probabilmente a rubare non è merito o colpa loro, ma dei magistrati che hanno semplicemente applicato la Legge. La stessa Legge dei diritti e dei doveri a voi tanta cara. Una donna incinta non può restare in carcere, se non per reati gravi. Dunque le due donne sono fuori e la responsabilità è di chi ha scritto la Legge, non loro.

Secondo, perché non provate per un attimo soltanto a riflettere sulla vita che queste due donne portano avanti da anni: stare sempre incinta per non finire in carcere. La prima domanda è: chi le mette incinta? Sono loro due le uniche responsabili dei furti e della condotta di vita che hanno? Il sesso consumato ed il fatto di restare incinta sono sempre volontari e frutto del comune accordo delle coppie? O, come mille altre volte abbiamo letto nei media e visto coi nostri occhi, sono anche loro vittime di sfruttamento e violenza?

Terzo, è da ignoranti dire “A casa loro!”, perché qui si ignora che ora anche i cittadini di Romania, Bulgaria e alcuni paesi della ex Jugoslavia sono parte della Comunità Europa, per questo hanno tutto il diritto di stare in Italia. Lo stesso che ho io di stare in Irlanda e tutti gli italiani che vivono in Francia, Germania, Regno Unito. Per non contare il fatto che molti di questi nomadi sono italiani nati in Italia: a casa loro ci sono già.

Quarto, a quelli che dicono “Non lavorano, non pagano le tasse”, ma scusate prostitute e spacciatori le tasse le pagano?! Vogliamo tassare anche le elemosine? Quanti imprenditori evadono? E che cifre evadono!?
Non lavorano se per voi lavoro è solo timbrare il cartellino e ricevere la busta paga a fine mese. Le donne dei nomadi si fanno un culo tanto, lavorano dalla mattina alla sera, si prendono cura dei bambini, sfacchinano nei campi nomadi, cucinano, lavano, ammendano, vanno a chiedere l’elemosina, vanno a rubare negli appartamenti molto spesso perché costrette, fanno da mogli, subiscono violenze dai mariti alcolizzati, non hanno mai visto l’ombra di uno stipendio né di una qualche forma di previdenza sociale e secondo voi non lavorano!?

Ultimo, se poi a voi non piace il loro stile di vita allora è un altro discorso. Certo, è facile vivere senza “lavorare”, senza andare in fabbrica o in ufficio la mattina presto, senza orari di lavoro, senza pagare le tasse e senza venire quotidianamente umiliati da padrone e Stato. È facile. Mica tanto!
Per cosa ti alzi la mattina? Per andare a lavorare. Per cosa vai a lavorare? Per lo stipendio, diciamolo chiaramente. E come lo spendi quello stipendio? Per la casa. Per il mutuo. Per lo shopping. Per mandare i figli nelle migliori scuole, per vestirli di marca, per non far loro mancare niente, niente di quello che il mercato ha deciso per loro. Per avere la macchina, la connessione internet, il cellulare, un comodo divano e il televisore ultimo grido. Per poter fare shopping con le amiche, per andare la domenica a vedere la partita, per fare lo splendido con le fighe al bar. Per pagare le rette universitarie, per comprarti la macchina fotografica, per drogarti, per mantenere l’amante e per pagarti vizi e hobby. Per questo vai a lavorare. Per questo ti alzi la mattina. E non sopporti vedere gente che vive in baracche senza avere quattro mura, l’acqua corrente ed il riscaldamento. Non è giusto. Tu vai a lavorare per pagarti l’università e la lavatrice. Loro invece non vanno all’università e non hanno una lavatrice. Per questo alle 6 di mattina per andare in fabbrica o in ufficio non si alzano. E uno stipendio non lo prendono. E le tasse non le pagano. E se per poter rubare basta restare incinta, allora forse ridono della Legge che noi abbiamo scritto e continuano la loro vita. Nomade.

“Girovagare per il mondo
restare in movimento
non può che fare rabbia
a chi si sente in gabbia”

Punkreas, “Zingari”

3 Comments:

At 9:32 AM, Anonymous Anonymous said...

Daniè bell'articolo, sono d'accordo su quasi tutto. Però credo che gli sfoghi xenofobi e razzisti che trovi nei commenti all'articolo siano in parte giustificabili. La gente qui è stanca dei furti e la colpa è dello scarso lavoro di prevenzione da parte delle forze dell'ordine. Cioè se si tratta di rompere il cazzo ad un ragazzetto di 16 anni con due canne in tasca, gonfiano il petto e fanno i fighi; se si tratta di affrontare dei criminali (persino due poverette incinte e indifese!) si cagano sotto.
Non parlo a sproposito ma per esperienza personale: i carabinieri del mio paese quando li ho chiamati perchè avevo i ladri in casa, si sono rifiutati di intervenire e si sono presentati solo a furto avvenuto, ovvero dopo mezzora, perchè spaventati.

Diego

 
At 11:01 AM, Blogger Massaccesi Daniele said...

sì, probabilmente una delle cause principali è che un poliziotto o un carabiniere col cazzo che va a vedersela con ladri e criminali per 1200 euro al mese. bisogna capire anche loro.

soprattutto però secondo me dobbiamo recuperare una dimensione quasi del tutto persa, portata via da globalizzazione ed individualismo, ovvero la dimensione della comunità, della solidarietà a livello locale e del mutuo soccorso. certo la nostra cultura di silenzio, omertà, farsi i cazzi propri e pensare solo al proprio giardino non aiuta...

"Una perfetta scusa per sentirci ancora vivi
E' sapere che il nostro sforzo è necessario
Che siamo come il fuoco di una ricca memoria
Che siamo come l'acqua di un fiume in piena

Una perfetta scusa per vedere come siamo
E' sapere che è ancora molta la strada da fare
Lascia la porta aperta a tutti i viaggiatori
Perchè i sentieri giusti vanno percorsi insieme

E alla meta arriviamo cantando o non arriva nessuno"

Modenca City Ramblers

 
At 3:52 PM, Anonymous Anonymous said...

Onestamente per 1200 euro al mese neanche io rischierei la pelle...non credo che la rischierei mai per soldi....forse per un ideale, o per una persona importante...ma non ne sono neanche tanto sicuro.

Un abbraccio

 

Post a Comment

<< Home