Vivere sotto terra a Pechino: una testimonianza
Un video dal sito di Repubblica:
http://tv.repubblica.it/mondo/cina-appartamenti-di-2mq-35-dollari-al-mese/46232?video
Trattasi di un mini report sul "nuovo" fenomeno delle celle-abitazioni per squattrinati locali e migranti che non sanno dove passare la notte. Sono fatte sul modello giapponese e ad HongKong le usano da anni come "gabbie" per lavoratori migranti.
ChianHush e ChinaSmack avevano già da tempo fatto servizi e messo foto sullo stesso tema nei rispettivi siti.
Inutile chiedersi dove sia finita la dignità umana e lo spazio che ci spetta di diritto in quanto uomini e non bestie. Vi racconto invece come è andata a me, quando ci abitavo io:
In realtà non ho abitato in una cella uguale, ma in un una grande almeno il doppio. E non pagavo 35 dollari al mese, ma 48 euro al mese. Doccia esclusa, ma compreso l'attacco ad internet. Come mostra il video, all'interno di queste celle c'è solo spazio per una cosa che assomiglia ad un letto e un mini spazio dove appoggiare il computer. Le restanti cose le appendi o le lasci a casa di amici. Se ne hai, si intende.
Era il gennaio 2006, non avevo altri soldi per pagare un altro semestre all'università di lingue di Pechino e dovevo restare qualche altro mese per cercare materiale per la tesi di Master. Quasi tutti i miei amici erano in viaggio o altrove, approfittando delle vacanze di gennaio e febbraio. Fortunatamente, nei soliti lavoretti di comparsa, avevo conosciuto due tizi poco affidabili (ma ottimi compagni di sventure): un ucraino e un tagiko. Entrambi alcolisti, entrambi disoccupati, entrambi col visto scaduto e senza una lira in tasca.
Vivevano non lontano dalla nostra ex università: nel sottosuolo di un mega palazzone un tipaccio cinese affittava celle minuscole a migranti cinesi. E l'ucraino e il tagiko avevano convinto il cinese a farsi affittare una cella. Così sono andato anche io. 48 euro al mese mi sembrava un ottimo prezzo e potevo dire di fare effettivamente "entografia sui migranti". Il posto era tranquillo, potevo far venire chi mi pareva (ma non venne nessuno, se non qualche volta la fidanzata che avevo), non ti sentivi solo e avevi anche l'attacco a internet. Unici seri problemi l'umidità e l'assenza di riscaldamento, che sommati all'inverno pechinese non sono problemi da poco.
Ho vissuto nel tigurio cinque mesi. L'ucraino trovò un lavoro e traslocò dopo poco. Il tagiko scappò via senza pagare e per quanto ne so ora è al suo paese, dopo aver fatto permanenza in un paio di carceri a Pechino e a Shanghai. Nei cinque mesi sono morto di umidità ma non posso dire di essermi trovato male: ho fatto molte amicizie tra i giovani migranti cinesi, migliorato il mio livello di cinese parlato, mi sono concentrato sulla ricerca e sui materiali invece che andare a lavorare come puttana per pagarmi affitti più costosi. C'era anche un topolino minuscolo che veniva a farmi visita ogni tanto, passando sotto la porta. E avevo un poster erotico in camera lasciato lì da chissà chi...
Cinque mesi dicevo... poi un bel giorno arrivò la polizia. Due ciccioni in divisa sono entrati in "camera" mia. Non mi aspettavo nulla di simile e sono andato in paranoia nera, cominciando a tremare come un bambino: un po' per il freddo, un po' per la pornografia, un po' per il materiale sul Tibet, un po' per l'erba nascosta in valigia. Fortunatamente i due birri sembravano più meravigliati e spaventati di me. Mi hanno fatto solo notare che per la legge cinese gli stranieri non possono abitare in quelle celle del seminterrato. E mi hanno invitato a fare le valigie.
Quando ho chiesto "perché i cinesi sì e gli stranieri no!?" mi han risposto ovviamente che "non è sicuro". Se vi state facendo domande sulla logica di questa risposta, vi faccio notare che questa è semplicemente la "sicurezza con caratteristiche cinesi".
Ma i birri son stati più simpatici del previsto: si sono inculati selvaggiamente il proprietario delle celle e mi han fatto rimborsare l'affitto dell'ultimo mese. Il giorno dopo ho salutato gli amici migranti e ho passato gli ultimi giorni pechinesi clandestino nel dormitorio femminile della mia tipa: fortunatamente avevo il biglietto aereo di ritorno da lì a una settimana.
Una delle esperienze più interessanti della mia vita, comunque.
Grazie.
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