"Se questo è un uomo" e le leggi italiane in tema di immigrazione...
Elisa mi ha inviato questa e-mail:
"Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, detenuto in una gabbia insieme a centinaia di disperati come lui, dentro quattro mura fredde senza finestre, niente coperte sulla sua pelle che non ha conosciuto freddo, prima. Considerate se questo è un uomo, che dopo un lungo e pericoloso viaggio viene rimandato a casa per un sì o per un no.Questo che porta un vestito bianco da donna di lana infeltrita, è fortunato. Considerate se questo è un uomo, che utilizza un bagno senza sciacquone, costretto a farsi del male nella speranza di uscire dalla gabbia ed essere portato in ospedale.Un uomo palestinese, PALPEBRE PIEGATE DAL DOLORE, NIENTE PIU LACRIME. guarda a terra, tortura la sedia. prega di essere rimandato a casa. Urla di chi sta perdendo il senno, scritte sui muri: "please set me free god bless you", storie di vita, date di sbarchi, date di rilasci. odore forte di uomini donne, bambini, tutti insieme. scegliere se dormire su materasso o tappare con questo la finestra. un ragazzino appende un cappio e minaccia di uccidersi x poter essere rilasciato.la pelle che prude, la pancia che fa male, il tetto ti crolla addosso, la notte non dormi, non sei mai stato un criminale e sei in prigione, non sei mai stato pazzo e cominci ad avere le allucinazioni.Viaggiare è per noi libertà, ma i viaggi di alcuni, di quelli che fuggono da guerre, da paesi che sono depredati, si trasformano in prigioniConsiderate se questo è un uomo, e se il deterrente che i nostri politici cercano di opporre all'"immigrazione clandestina" sia davvero accettabile."
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