Lettera al Papa
Dottor Papa,
mi permetto di scriverLe riguardo ai recentissimi eventi che l'hanno vista protagonista (o "vittima" secondo altri) alla prima Università di Roma. Debbo dire di essere d'accordo col professor Asor Rosa, è stata "saggia" la Sua scelta di rinunciare alla visita alla Sapienza per l'inaugurazione dell'anno accademico. Lei non è certo un idiota, le sue doti di teologo affermato sono note in tutto il mondo. Ma non era ospite gradito ai più. Come Lei stesso ha ammesso non avrebbe parlato da professore o da intellettuale, bensì da vescovo di Roma. Da Papa insomma. Non suona strano che una comunità accademica non gradisca il suo passato da soldato nazista o le Sue posizioni contro omosessualità, illuminismo, scienza, libertà di pensiero, pluralismo ideologico. Ci piace di più quando si improssiva no-global. Ci piace la sua versione punk, al fianco dei poveri della terra. Sarebbe stata scomoda e piuttosto "incongrua" e imbarazzante la Sua presenza alla cerimonia di inaugurazione. Alla Sapienza non entrano cani e porci come in Parlamento, alla Sapienza entrano personalità solo se gradite e dopo il vaglio di docenti, ricercatori e studenti. Non permettemmo l'ingresso neanche al sanguinario presidente Putin anni fa, per la celebrazione del 700entenario della fondazione dell'università. Bloccamo il concerto diretto dal maestro Muti in Aula Magna, appena sapemmo che in Iraq stavano bombardando la popolazione civile. Può scommettere che si mi trovassi ancora alla Sapienza sarei stato con i ragazzi e le ragazze che han occupato il Rettorato in segno di protesta. Dottor Papa, Lei che stupido non è, sa benissimo che nessuno l'ha cacciata dall'università, ma semplicemente ha dimostrato il suo dissenso ad una Sua eventuale presenza e Lei, da persona saggia quale è, ha capito che era meglio fare altro giovedì mattina. La scienza non ha bisogno di dogmi, ma di ricerca e dialogo. Questo lo ripetono in tanti, da secoli. E Lei con le sue verità assolute e rilevate sarebbe stato un pesce fuor d'acqua, un Montezemolo al congresso della Prima Internazionale. Una sessantina di docenti hanno firmato contro di Lei, non se La prenda a male, l'han fatto senza cattiveria, alcuni sono stati miei professori, gente di buon cuore, gente che ha passato gli ultimi 50-60 anni della loro vita a leggere libri, discuterli e scriverne di altri, insomma non proprio venti pecoroni. Se veramente crede che l'università debba essere laica e autonoma capisce da solo che un vescovo della Chiesa di Roma (non una qualsiasi chiesetta sfigata della Namibia meridionale, ma proprio quella di Roma, con alle spalle secoli di atrocità e vergogne alla quale il compagno Woitila provò a mettere una pezza chiedendo per la prima volta "scusate... se potete") non può andare a cantar messa alla Sapienza. Dottor Papa, Lei lo capisce da solo, con tutte le chiese che avete in Italia vada davvero a cantar messa altrove. Ha uno Stato tutto suo, si chiama Vaticano, vada lì a recitare la vostra parola di dio, chiami all'ovile studenti cattolici, fedeli, pellegrini, pedofili, Opus Dei e fondamentalisti vari. Ci sono più chiese a Rome che pechinesi a Pechino, proprio alla Sapienza doveva andar a cantar messa? Che poi alcune autorità politiche come Ciampi (non Berlusconi, lui è un imprenditore mafioso, di religione e scienza non ne capisce un cazzo) e altri accusino la Sapienza di esser ostaggio di estremisti radicali e comunisti non mi fa strano, sono ottantenni che vedono ancora l'autorità clericale come quella da seguire, non sanno dividere Stato e Chiesa, credono che il buon cittadino sia solo il buon cattolico, hanno studiato dalle suore, eran già vecchi durante il sessantotto. A me, che sono nato nell'82, non resta che sperare che queste convinzioni da Medioevo muoiano con loro e che le nuove generazioni vivano la propria spiritualità fuori da schemi imposti, che la vivano liberamente, con personalità e, possibilmente, privatamente. Che sappiamo scindere gli affari dello Stato da quelli di personale convinzione religiosa.
Con questa speranza La lascio dottor Papa. Non se La prenda, domenica avrà più fedeli in piazza al Vaticano.
I miei più cordiali e distinti saluti
uno studente
5 Comments:
nn son d'accordo daniè,..la sapienza ha fatto una brutta figura secondo me,...libertà d'espressione e di pensiero dovrebbero venire prima di tutto,....negarla, o cmq opporsi, è sbagliato,...anche se fosse satana a dover parlare,...era in visita un capo di stato, lo accolse castro nn lo accoglie la sapienza,...dai...brutta figura....è il solito predicar bene e razzolar male,...però ti voglio bene lo stesso,..
non condivido tutti i tuoi passaggi, i dissensi appartenevano solo a un centinaio massimo tra studenti e docenti, che però hanno la pretesa di parlare a nome di tutti.Ha ragione Greg e sarebbero ancora più lunghi i commenti ma la stampa ci ha ampiamente "scassato" in proposito. Comunque la tua lettera è spiritosa ed accettabile.
la massima delle massime l'ha detta un certo sig. Voltaire:
" nn condivido quello che tu dici, ma darei la vita perchè tu lo possa dire"...
raga' ma che cazzo dite, gli studenti e i professori hanno manifestato dissenso, il che mi sembra del tutto previsto e accettabile in un dialogo che possa definirsi democratico..insomma si puo' contestare tutti meno che il papa?
www.luttazzi.it
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