Wednesday, December 19, 2007

Russia Cina e lavoro

C'è un film, si chiama La promessa dell'assassino, titolo inglese mi pare sia Eastern Promise. Parla della mafia russa a Londra. E dà un'immagine piuttosto pesante ma anche veritiera dei russi. Prima di venire in Cina non avevo mai conosciuto un russo. A Pechino invece mi sono presto circondato di "sovietici", ovvero ucraini, bielorussi, tagiki, kazaki, armeni. Questo perchè tra gli occidentali in Cina sono quelli tra i meno "americani" e meno "ben pensanti", molto pratici, zero puzza sotto il naso, forse troppo superficiali e materialisti, in generale non vedono di buon occhio neri ed omosessuali, capiscono solo vodka, sesso e risse. Le ragazze più dei ragazzi. E ho scoperto grazie a loro che non sono le russe a vestirsi da puttane ma le puttane a vestirsi da russe. Ovvero le mignotte che vedete nei marciapiedi in Italia, senegalesi albanesi italiane che siano, si vestono come le donne dell'ex Unione Sovietica, e non viceversa. Hanno uno strano concetto di amicizia e di famiglia, un po' mafioso ai miei occhi. Ed è soprattutto per questo che mi prendevano subito in simpatia. Italia=Mafia per loro. Italia = Il Padrino, quel film su Cosa Nostra con qualche famoso attore americano. "Mammamia", "The Godfather" mi ripetono spesso. Soprattutto frequentavo e frequento russi perchè quando vai a lavorare come comparsa trovi soprattutto studenti squattrinati, ovvero sovietici. E me. Alle ragazze piace sentirti parlare in italiano e raccontare di Capri e Sicilia, e se finisci le quattro cazzate con "se vuoi un giorno ti ci porto" te la danno subito, sulle mani, in diretta. Dio benedica la donna russa! Se parli invece di politica, Trotsky o Anna Politkovskaya sei subito noioso ed out. Giustamente.
Ma la domanda è: per quanto forte e dislocata possa essere la mafia russa, uccide più lei o lavorare in Italia? Noi abbiamo una media di 3-4 morti sul lavoro al giorno, secondo me la mafia russa non uccide così tanto. Ce ne vuole per fotterci il primato.
E sempre in tema di lavoro. Qualche giorno fa ho letto un articolo di non ricordo chi, parlava di nuove norme di previdenza sociale per i lavoratori cinesi. Roba forte. Roba che se venisse applicata per davvero metà delle industrie cinesi chiuderebbero subito. Ma magari da qualche parte le applicano e renderanno la vita di qualche operaio un po' meno peggio di prima. Il governo del partito liberal-capitalista cinese che si mette a fare da sindacato operaio è qualcosa di commuovente. Altro che la CGIL.

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