Saturday, May 19, 2007

Il sabato del villaggio maceratese. E l'India.

Sabato maceratese, stasera "Festa della Spada" a Camerino (Mc), concerto ska-punk organizzato da diversi comuni a Petriolo (Mc), serate concertose anche a Porto Poteza (Mc) e Montegranaro (Ap). Intanto a casa svogliato sfoglio appunti di capitalismo e di informatica: malinconia asiatica. Ci sono fondamentalmente due momenti a cui corrispondono due diversi umori: quando leggo di scritti sulla Cina degli anni cinquanta o delle attuali lotte antisfratto e antispeculazione dei contadini nelle campagne cinesi, botta ormonale, voglia di partire subito, venti libri un sacco a pelo il passaporto e la prima nave per Hong Kong; il secondo momento invece è quando leggo i blog dei ragazzi della mia età che stanno a Pechino o Shanghai, non scrivono altro di costi bassi, taxi, ristoranti, discoteche, cibo di merda, vestiti di marca a due lire, fica gratis... qui mi calano subito le palle e guardando fuori dalla finestra capisco che anche nella solitudine leopardiana che si perde tra le colline sempreverdi del maceratese col mare all'orizzonte anche qui signori si può stare bene... e vorrei non partire più, non per la Cina almeno.

Approposito di partire (Ale, Sté, Valerio, non ammazzatemi!), da un due tre giorni mi balena un'altra idea per la testa: dato che il visto turistico cinese dura solo un mese e io devo starci un anno in Cina, pensavo di partire a metà luglio (finisco il mini master a Macerata l'11, ufficiale) destinazione bestialmente golosa: 40 giorni , India. Il visto dure tre mesi, costa 50 euro, si fa a Roma, tempo una settimana. L'India è enorme, parlano tutti inglese (io ho anche studiato hindi 2 anni, non ricordo nulla ma non importa, conta la simpatia!), ci sono delle zone dove non si può andare, altre con guerre civili e religiose in corso, per i vaccini basta evitare zone a rischio (e poi dopo Birmania e Laos al massimo prendiamo l'hiv se proprio ci scambiamo la siringa), cibo da paura, cultura millenaria, se puzziamo nessuno ci fa caso, se vogliamo esagerare in soldi e pazzia possiamo anche svalicare in Tibet o Nepal (è li possiamo contare sul mio cinese nel primo caso e sulla mia militanza maoista nel secondo caso). Insomma, il Giappone può aspettare, il Tibet non lo sposta nessuno. Io quasi quasi tifo India....

Sono quasi alla fine del corso in tecniche per l'esportazione d'impresa che ho seguito qui alla facoltà di economia di Macerata. Ne sono molto soddisfatto, penso di aver imparato cose nuove e di aver allargato le mie conoscenze; penso inoltre che quella commerciale sia una scienza che di umano ha ben poco; ma soprattutto se potessi tornare indietro, finito il liceo mi metterei a studiare per diventare ufficiale della Guardia di Finanza. Davvero.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home