Tuesday, March 20, 2007

Le legge è uguale per tutti: io in tribunale 我在我城市的法院当了翻译员。有意思了!!


Sulla scia del mio egocentrismo congenito vi racconto l'ultimo fatto che mi è capitato.
Mattina, sbivaccato sul divano e leggere svogliatamente le ultime cose per la discussione della tesi, mi arriva una telefonata da numero sconosciuto. Un signore con accento meridionale dice di chiamare a nome del tribunale di Macerata. Merda. Cosa ho combinato?! Nulla. Non ho combinato nulla. Semplicemente mi chiede di potermi recare al tribunale per fare da interprete a dei cinesi. Wow! Tornano i conti: ho una zia da paura che frequenta per lavoro le aule del tribunale, qualche giorno fa mi ha chiamato per dirmi che ha dato il mio nome in cancelleria nel caso avessero bisogno di interpreti cinese-italiano e viceversa. Santa donna. Spiego al signore che sono digiuno di lessico giuridico sia in italiano che in cinese e che non so se sono all'altezza della situazione. Mi risponde di non preoccuparmi e di andare subito. Mi vesto, arraffo un paio di dizionari, ho la barba lunga ma pazienza anzi meglio così e mi fiondo al tribunale (sito a 100 metri da casa mia). E' la prima volta che entravo in un tribunale. Incontro il signore della cancelleria, mi dà un paio di indicazioni, mi accompagna in aula: panico. Anche se non hai fatto niente di male, anche se estraneo ai fatti, anche se donna delle pulizie o turista per caso la prima volta che metti piede in un'aula di tribunale il panico ti assale: vicino a te un esercito di sedie vuote, a destra le sbarre, in prima fila gli avvocati e il pubblico ministero con la tipica mantella nera e le cordicine gialle, in fondo il presidente, gli scribani e gli ufficiali, sopra a loro tiranneggia la scritta "La legge è uguale per tutti" e a fianco un mega crocifisso nero più grande di quello del duomo di Macerata. Prende male comunque. Mi invitano a sedermi di fronte al giudice, sedia in pelle nera e microfono stile processo a Totò Riina, mi leggono le responsabilità e i doveri che ho in qualità di interprete, poi entrano i cinesi, due seduti in prima fila, una messa in una stanza, una si siede accanto a me. Inizia l'udienza. Dell'udienza e dei contenuti non posso dire niente, anche perchè non ho capito molto come si sono svolti i fatti (volevo chiederlo a qualcuno prima che iniassel'udienza, poi ho capito che come sono andati i fatti gli avvocati volevano saperlo dai cinesi tramite me). Dico che solo che tradotto domande e risposte per due ore, mentre tutti scrivevano, pensavano, chiedevano. Il fatto è successo 4 anni fa, la prossima udienza alla quale mi hanno chiesto di partecipare sempre come interprete, è ad ottobre. Ho fatto anche due chiacchiere extra con i cinesi. Posso dire che è stata un'ottima esperienza, anche se di breve durata. L'ennesima che mi ha permesso di fare la "conoscenza" della lingua cinese. 谢谢!

1 Comments:

At 5:33 PM, Anonymous Anonymous said...

Perche non:)

 

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