Thursday, March 15, 2007

Carne, viscere e domande


Stavo rivedendo appunti di contrattualistica internazionale e leggendo il libro tibetano dei morti ma era tutto inutile, la testa era troppo altrove, gli occhi scorrono velocemente sulle pagine ma la testa non segue, il pensiero vola distante; penso di aver raggiunto lo stato ultimo e massimo di ansia, quello in cui fai due cose contemporaneamente senza rendertene conto e le fai entrambe perfettamente male. Anche stamattina non avevo niente di meglio da fare che tagliarmi le basette. E sudare. Fissavo dalla finestra due lucertole che scodinsolavano andanti sopra un cumulo di legna e mi chiedevo se le due avessero rispettivamente coscienza dell'esistenza dell'altra; il mio sguardo è poi caduta su una foto di mia cugina da piccola. Forse che le lucertole sono velenose?! Altamente poetica la canzone che sto ascoltando adesso: "Io mi rompo i coglioni" di Bugo. Seriamente preoccupato per la salute mentale mia e della gente che mi sta attorno. Un viaggio. Un viaggio ci vorrebbe. Serio, tosto, vero. Verso mete lontane, ma lontane sul serio, un viaggio in terra straniera, straniera con la "s" maiuscola. E rimedio al bisogno di un viaggio continuando a pensare parlare scrivere di viaggi che tanto so non farò. Al massimo entro in un'agenzia turistica, mi siedo e faccio finta di essere interessato a qualche assurdo pacchetto viaggio, chiedere prezzi orari consigli, uscire col sorriso in bocca soddisfatto non rimborsato promettendo di tornare il giorno dopo per il pagamento anticipato. Avrei bisogno di un guru. Questo davvero. Un guru, un maestro, un leader, un messia, una guida, un duce. Il messia lo riconosci dalla barba lunga e dalla "r" moscia. Da troppo tempo sono abbandonato a me stesso, non ho maestri a cui chiedere e ho collezionato e messo insieme troppe domande a cui qualcuno può e deve dare risposta. Non chiedo tanto. Non voglio sapere il sesso degli angeli. Vorrei solo sapere da un sessuologo se per l'individuo medio qualunque il sesso è un bisogno fisiologico al di là di ogni valore e senso culturale o religioso o puramente epicureista che vogliamo dargli: se un/a bimbo/a viene lasciato/a da piccolo/a in un'isola deserta e messo nelle condizioni di crescere e vivere da solo/a, avrà mai il pensiero/bisogno/ossessione/concezione del sesso? Vorrà/dovrà scopare? Tornando al guru invece, vorrei un guru da seguire. Spogliarmi di tutto e seguirlo. Porre domande e sentire le risposte. Spiritualità allo stato puro. Milarepa. In Uganda o in Nepal o in Canada sarebbe uguale. Preferirei le Ande all'Himalaya semplicemente perchè nutrirmi di foglie di coca piuttosto che di riso mi stimola un po' di più. E non serve che vi spieghi il perchè. Rileggo quello che ho scritto e mi chiedo se sia giusto metterlo nel blog. Mi chiedo se io sia in grado di scriverlo in cinese. Risposta scontata. Voglio il guru per avere un'altra risposta. Non mi segue nessuno, non seguo nessuno, vorrei qualcuno da seguire. Non voglio camminare parallelamente, voglio camminare in fila. Stare al guinzaglio di un cane. Pur avendo pagato le tasse universitarie non vado più a lezione da anni (fatta eccezione per le lezioni di lingua cinese in Cina: monotone, meccaniche, non tolgono l'appetito, figuriamoci la fame...). Che fine hanno fatto i saggi, gli specialisti, gli illusti, i saggi?! Corro a meditare. In agenzia turistica.

1 Comments:

At 7:32 PM, Anonymous Anonymous said...

mi sa che non sei l'unico a desiderare un viaggetto rigenerante..
studio-spesa-lavatrice-lezione. questo è stato il mio programma di oggi! che tristezza! si può fare decisamente meglio..

buona settimana

silvia

 

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