Monday, August 03, 2020

巴西利卡塔 Di queste trascorse giornate lucane.


Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore. 

Italo Calvino (1923-1985)

Prendete la vita con leggerezza e l’utilitaria a metano. Imboccate la statale. Macerata – Foligno – Terni – Roma – Caserta – Salerno – Potenza tutta d’un fiato. Le auto che sfrecciano superandoti a destra in autostrada una volta superata Roma sud, in direzione Cassino. Il “Sud” come concetto e roccaforte di aggregazione culturale prima ancora che geografica. Io senza la Salerno-Reggio Calabria non saprò più stare. Il suicidio di Donna Lisa a Trivigno. Gli incendi boschivi di origine dolosa. Maratea perla del Tirreno. Le Chesterfield rosse morbide. I peperoni cruschi. Tutte le birre da 33 cl. L’Amaro Lucano. I tormentoni dell’estate. I tormentati dell’estate. Il fantastico mondo delle insicurezze. E quello ancor più fantastico delle incomprensioni. Basilicata terra delle pale eoliche. L’eccesso di ospitalità. “Non fare il terrone che non sei un terrone” forse la frase più bella che mi sono sentito dire, con sommo sbigottimento del ristoratore cui stavo tentando di pagare una gelida bottiglia di vino bianco. La neo-categoria dei “single in giro”. “Perdonate se ho il whisky facile”, direbbe Fred Buscaglione. Serissima pubblicità contro l’abbandono dei rifiuti nelle piazzole dei panorami tirrenici mozzafiato: “Se non butti l’immondizia i selfie escono meglio”. La Juventus campione di Covid-2019/20. A Rionero per un omaggio al brigante lucano Carmine Crocco (1830-1905). Le cantine del Notaio. Orazio sta a Venosa come Virgilio a Mantova. Venosa dei cani randagi. Un sereno clima di tranquillità. I bambini giocare ai cavalieri con armi di legno fuori dal castello di Melfi. Melfi di Federico II (1194-1250), cui le Marche hanno dato i natali. Importante vagabondaggio tra strade statali e paesini arroccati. Con e nell’utilitaria a metano. Il metano mi dà una mano. Libertà: dipendenza irrefrenabile cui rinuncerei difficilmente.

di respirare la stessa aria 
di un secondino non mi va 
perciò ho deciso di rinunciare 
alla mia ora di libertà

Fabrizio De André - "Nella mia ora di libertà"

Giro e rigiro nel “Sud”, alla ricerca di uomini e donne bassi, mori e scuri di pelle. Il più abbronzato sono però sempre io. Sulla pericolosità dell’inutilità dei pregiudizi. Quando il sole va a dormire e subentra il buio è ora di andare a dormire anche per noi cani randagi. Se la pazzia è un’esperienza di buio, allora dobbiamo fare qualcosa con quel buio, sosteneva Franco Basaglia (1924-1980). L’Irpinia e l’Avellino calcio. I Lumanera e il folk irpino. Le streghe di Benevento e il Liquore Strega. Giallo, come i mattoni alla stazione dei treni. La Benevento giallorossa in serie A. Il sinologo campano di origine lucana Ludovico Nicola di Giura (1868-1947). Punto da una vespa sotto l’ascella mentre sfreccio per la provinciale. Dolore boia e pungiglione estraibile. Le indicazioni dei camionisti. Mi piacciono sempre quei paesini montanari di venti casupole, dieci abitanti e cinque bar. Una media di un bar ogni due persone. Dove il bar non è un’impresa commerciale ma punto di incontro, aggregazione sociale, casa del popolo. Dove chi entra saluta tutti, specie chi non conosce. Dove ogni sera non puoi mai sapere come andrà a finire. Le cascatelle di Vallone del Tuorno. La grappa al peperoncino calabrese di Praia a Mare. Da ergastolo. Svarione portami via lontano, sui prati dorati, sul cadavere di Google, su quel lago del ramo di Como. Lontano dai luoghi dove prende solo Radio Maria. Ringrazio Radio Tour per la compagnia. Il ponte tibetano a Sasso di Castalda. Tra Calanchi e bar di pastori, musica anni ’90, ma di quella brutta e sparata a tutto fino a tardi notte. “Ho voglia di fare tardi la sera” aspettando la primavera. Il paesaggio lunare post-atomico nei pressi di Craco e la Val d’Agri. Lo spettacolo di Rabatana di Tursi. Le città fantasma, scheletri di vecchie case vuote, prive anche degli infissi. Da grande voglio fare il tombarolo. I lucani hanno questa irresistibile capacità di costruire i paesi sempre nei luoghi più scomodi ed irraggiungibili. Vuote le valli. Manco a doversi proteggere da uno Tsunami. I falchi di Aliano. La Birra Lucana. 29 luglio 1900, quando l'anarchico pratese Gaetano Bresci fece giustizia, uccidendo re Umberto I a Monza. Nel 1878 a Napoli ci aveva già provato, senza riuscirvi, il lucano Giovanni Passannante. A Salvia di Lucania per una carezza alla sua lapide. 

e se rispetto la distanza 
ché tanto tutto passa 
allora dimmi perché 
ho una voglia assurda 
di stare tra la gente
urlare come in curva

J-Ax - "Una voglia assurda"


Grazie alla famiglia di C., per aver sin da subito aperto la porta ad uno sconosciuto maceratese. Grazie per la generosa ospitalità. E grazie principalmente a C., per le giornate potentine e le lunghe ore trascorse assieme in auto. Grazie per la condivisione, la guida e, soprattutto, la pazienza.

0 Comments:

Post a Comment

<< Home