Il professor Mignini sulla gestione del coronavirus nelle profonde differenze culturali tra Italia e Cina.
"“Noi occidentali – risponde il professor Mignini – abbiamo un rapporto del tutto diverso tra popolo e autorità rispetto a quella che hanno i cinesi”. Nella sua premessa, la questione è teoretica. Nella realtà, invece, è molto concreta. “I cinesi percepiscono l’individuo come parte del tutto. Dalla comunità, discende l’esistenza anche del singolo. Viceversa, noi consideriamo il tutto come somma di ogni singola parte. È sul singolo che si costituisce la nostra idea di popolo, che non è altro che l’insieme delle nostre individualità”. Così, quando il 23 gennaio il governo cinese decide – senza altre misure intermedie precedenti – di chiudere la città di Wuhan, che conta 11 milioni di abitanti, nessuno ha registrato casi di persone che si sono accalcate nelle stazione dei treni per lasciare la città. Al contrario, quando in Italia trapela la notizia che il governo sta per serrare la regione Lombardia, che ha un milione di abitanti in meno della città di Wuhan, migliaia di persone si sono date da fare per lasciare la regione. "
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