Friday, February 28, 2020

La disperazione secondo Antonio Costa, detto Ligabue (1899-1965)


Ululava
se dipingeva lupi
ruggiva se dipingeva leoni
si arrotava il naso contro il muro
per averlo adunco
voleva essere aquila.
Si appartò con gli animali.
Diceva nel bosco c'è un uomo
che mangia topi. Domandava di essere lasciato solo
suppongo sprofondasse in osceni dolori.
Dice una nota medica
dedito all'onanismo.
Io stesso non gli stesi la mano
quando lo conobbi nel cinquantasei
dal naso gli colava del muco
da noi chiamato la michéla,
un grumo di saliva gialla
era sempre rappreso all'angolo della bocca.
Studiavo il modo di salutarlo e non toccarlo.
Lo lasciai sotto i portici
con un abbraccio mentale per farmi perdonare
il non abbraccio reale.

"Toni Ligabue" di Cesare Zavattini

Immagine presa da:
https://www.youtube.com/watch?v=ZC-xMMhA8bI

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