Tuesday, October 03, 2017

Guarda chi ti becco a Mantova...


Che strano, rivedere per caso e in Lombardia dopo tanti anni Alex Zanotelli. Avere vent'anni e leggere i suoi scritti, entusiasmarsi per il suo impegno, il suo pensiero critico e radicale. Fu per me fonte di ispirazione e di lotta, assieme a quella che per molti è stata la "Bibbia" della parte ribelle della mia generazione: "No Logo" di Naomi Klein. Dalla manifestazione contro il G8 a Genova del lontano 2001 alle baraccopoli di Nairobi nel 2003. Sembra ieri, invece sono passati quindici anni. Io sono cambiato, molto. E, come diceva oggi una collega del nuovo liceo dove insegno al momento, forse "abbiamo perso". Sentire Alex è stato un tuffo nel passato. Un tuffo nei ricordi delle utopie giovanili. Quelle che ti dicevano di combattere "il Sistema" e di sputare sempre in faccia all'ingiustizia. Di lottare per costruire un mondo di uomini liberi e solidali tra loro. Che se viviamo "è per camminare sulla testa dei re".
I messaggi di Alex di ieri sera sono ancora gli stessi: critica alla società dei consumi, dei mass media, dello strapotere delle multinazionali; rispetto per l'ambiente, per i diritti dell'uomo, per le condizioni lavorative; rifiuto di apparenza, materialismo, sudditanza; lotta perché i beni siano comuni ed ugualmente condivisi; invito alla solidale collaborazione tra esseri umani, alla creazioni di reti dal basso. Gli stessi di quindici anni fa. Siamo rimasti ancora lì. Forse perché abbiamo perso. Forse perché è ancora lì che bisogna battere.

La chiesa che ha ospitato l'incontro era strapiena di gente. Io ero però tra i più giovani. Età media 60 anni. Non ci siamo. Mi ha fatto però veramente piacere scorgere, in prima fila, un mio nuovo studente ancora non maggiorenne. Quando si dice, "la speranza è l'ultima a morire".

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