Giornata della Ricerca Italiana in Cina. Pechino, 23 giugno 2017
"Questo primo incontro, al quale seguiranno riunioni periodiche, anche su indicazione dei participanti, ha riunito per la prima volta la comunità dei ricercatori e docenti italiani in Cina. E’ una comunità numericamente piccola, se paragonata a quelle ben più numerose presenti in paesi oggetto della migrazione intellettuale italiana, come ad esempio gli Stati Uniti, ma ha un ruolo fondamentale nello stabilire un ponte con un paese complesso come la Cina, ormai la seconda super - potenza scientifica del mondo.
Gli oltre 50 ricercatori italiani provenienti da tutta la Cina hanno confermato di aver trovato un clima favorevole alla ricerca, pur con i problemi culturali e linguistici, grazie a un’ottima disponibilità di risorse finanziarie e alla presenza di infrastrutture scientifiche di primissimo livello.
E’ emersa chiara l’importanza di tenere unita la comunità scientifica italiana, tra l’altro sparsa in un territorio vasto come un continente, e farla integrare e diventare una parte del sistema paese in Cina. I nostri ricercatori non devono sentirsi isolati o abbandonati, ma parte di un sistema più ampio che comprende anche chi, per un certo periodo della propria vita, intende studiare e lavorare all’estero. Non una fuga di cervelli, quindi, ma un momento che è parte di un percorso di formazione e crescita personale che arricchirà anche il nostro paese di risorse umane in grado di affrontare un mondo globalizzato e complesso. In tale ambito, il ruolo dell’Associazione recentemente costituitasi è molto importante. La discussione ha fatto emergere la possibilità di un ruolo attivo a supporto dell’imprenditorialità italiana in Cina, ma deve essere chiaro che lo scopo di tali associazioni non può essere quello di consulenti aziendali, per le quali vi sono già ottime società italiane che svolgono tale ruolo, ma dipunto di contatto locale per ricercatori e università. Non si può dimenticare la complessità e le specifiche dinamiche del sistema cinese per le quali è necessaria una visione di sistema e una regia istituzionale.
In Cina operano grandi attori istituzionali italiani della ricerca che svolgono un ruolo di traino per l’intero sistema. E’ attorno a tali istituzioni e ai loro progetti che va prioritariamente indirizzata la mobilità dei ricercatori italiani. E’ importante evitare una presenza sporadica e non coordinata dei nostri ricercatori in Cina che, se isolati, finirebbero per perdersi e non incidere. In tale contesto è importante che la collaborazione scientifica si muova su obiettivi strategici comuni e su progetti di ricerca promossi anche con i suggerimenti di chi si trova a operare già in Cina. "
Fonte:
http://www.ambpechino.esteri.it/ambasciata_pechino/resource/doc/2017/08/news_as_specialegdr.pdf
Gli oltre 50 ricercatori italiani provenienti da tutta la Cina hanno confermato di aver trovato un clima favorevole alla ricerca, pur con i problemi culturali e linguistici, grazie a un’ottima disponibilità di risorse finanziarie e alla presenza di infrastrutture scientifiche di primissimo livello.
E’ emersa chiara l’importanza di tenere unita la comunità scientifica italiana, tra l’altro sparsa in un territorio vasto come un continente, e farla integrare e diventare una parte del sistema paese in Cina. I nostri ricercatori non devono sentirsi isolati o abbandonati, ma parte di un sistema più ampio che comprende anche chi, per un certo periodo della propria vita, intende studiare e lavorare all’estero. Non una fuga di cervelli, quindi, ma un momento che è parte di un percorso di formazione e crescita personale che arricchirà anche il nostro paese di risorse umane in grado di affrontare un mondo globalizzato e complesso. In tale ambito, il ruolo dell’Associazione recentemente costituitasi è molto importante. La discussione ha fatto emergere la possibilità di un ruolo attivo a supporto dell’imprenditorialità italiana in Cina, ma deve essere chiaro che lo scopo di tali associazioni non può essere quello di consulenti aziendali, per le quali vi sono già ottime società italiane che svolgono tale ruolo, ma dipunto di contatto locale per ricercatori e università. Non si può dimenticare la complessità e le specifiche dinamiche del sistema cinese per le quali è necessaria una visione di sistema e una regia istituzionale.
In Cina operano grandi attori istituzionali italiani della ricerca che svolgono un ruolo di traino per l’intero sistema. E’ attorno a tali istituzioni e ai loro progetti che va prioritariamente indirizzata la mobilità dei ricercatori italiani. E’ importante evitare una presenza sporadica e non coordinata dei nostri ricercatori in Cina che, se isolati, finirebbero per perdersi e non incidere. In tale contesto è importante che la collaborazione scientifica si muova su obiettivi strategici comuni e su progetti di ricerca promossi anche con i suggerimenti di chi si trova a operare già in Cina. "
Fonte:
http://www.ambpechino.esteri.it/ambasciata_pechino/resource/doc/2017/08/news_as_specialegdr.pdf
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