Thursday, April 20, 2017

Esistono ancora paesini del genere. Lunga vita ai romantici!


Amo quei paesini di quattro case e un fucile a pallettoni; dove tutto è ancora dodicesimo secolo; dove c’è ancora patriarcato, la figura del padre padrone, la donna come semplice mezzo di riproduzione.
Amo quei paesini impossibili da raggiungere, a prescindere dal mezzo; dove le frane sono legge e “Pericolo crolli” un eufemismo; dove le buche sono piscine naturali e lo smottamento regolare.
Amo quei paesini dove il campanile è diroccato, i tetti sfondati, il porcile considerato salotto di casa; dove il cimitero sembra il set di un film horror; dove internet non esiste e la cabina telefonica lapidata.
Amo quei paesini dove la vite non cresce e i liquori sono a base di bacche utilizzate per avvelenare i lupi; dove regna la monocultura e si consuma lo stesso pasto tre volte 365 giorni l’anno; dove i rifiuti non vengono differenziati ma deglutiti.
Amo quei paesini dove più che anarchismo direi anarchia; dove più che –ismo direi autarchia; dove “religione”, “Cristo”, “chiesa”, “prete” o “messa” solo perché così dicevano le nonne.
Amo quei paesini dove il turismo non è in alcun modo apprezzato, voluto, cercato; dove nessuno ha chiesto soldi dall’industria; dove appena entri senti lo scricchiolare delle serrande e ti senti osservato ad ogni passo che compi.
Amo quei paesini dove ogni non-autoctono è visto con sospetto e disprezzo; dove ogni divisa è nemico; dove “Refugees Welcome” per il sapone.
Amo quei paesini dove lo Stato non ha mai messo piede e quando nel 1946 la neonata Repubblica provò a stabilire la prima caserma dei Carabinieri il tutto si risolse con della dinamite; dove quando il primo politicante bussò alle porte per chiedere voti liberarono i dobermann.
Amo quei paesini dove la sveglia è all’alba, il pranzo alle 12, la cena alle 18 e il sonno alle 21.
Amo quei paesini dove la gente non parla ma comunica a versi e sguardi; dove le stradine non portano a niente; dove l’acqua è corrente, il riscaldamento a legna e la luce elettrica da due mesi a questa parte.
Amo quei paesini dove di fatto non vive nessuno, solo qualche ultranovantenne, qualche anziana nostalgica, qualche allevatore che passa di tanto in tanto per dar da mangiare alle bestie.
Amo quei paesini dove se incontri un cane pastore per strada sai che per te è finita e a nulla serve invocare Santa Barbara o il santo patronato di turno.
Amo quei paesini dove non c’è talmente un cazzo da fare che non ti resta che ammirare la natura o montare l’asina; dove anche il terremoto ha timore ad entrare; dove Dio si dichiara estraneo alla creazione.

Esistono ancora paesini del genere. Lunga vita ai romantici! 

1 Comments:

At 4:36 PM, Anonymous Anonymous said...

IO DIREI 10+

 

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