Saturday, April 02, 2016

Diario di un prof.: il latino dei cinesi.

E così oggi è venuta in visita nel nostro liceo un delegato di una municipalità cinese che sta lavorando ad un progetto per sviluppare collaborazioni tra le nostre città, scuola comprese. Donna sicuramente preparata, dinamica, simpatica, convincente, sicura, spontanea, ottimo inglese. Ben vengano queste iniziative, ben venga lo scambio di studenti e la creazione di opportunità e nuove esperienze.

Poco prima dei saluti, la signora in questione non si è probabilmente accorta di aver fatto una piccola gaffe: ha tentato di spiegarci il significato della parola inglese "via". "Via" oggi è sì una parola in uso anche nella lingua inglese, ma un italiano (in quanto bisnipote di genti di lingua latina) non ha bisogno di farselo spiegare da una cinese che si destreggia alla grande con l'inglese.

Questo mi ha riportato indietro nel tempo, il ricordo di un incontro a Pechino verso la metà degli anni 2000, quando Tullio De Mauro venne a parlare nell'università dove studiavo. Fece notare ai moltissimi cinesi presenti (studenti, docenti, giornalisti, ... ) che il 90% del lessico inglese (allora come ora tanto di moda in Cina) derivi dal latino o da lingue neo-latine. Studiare l'inglese significa perciò in buona parte studiare il latino.
Forse avremmo dovuto farlo presente al delegato in visita presso il nostro liceo.

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