Diario di un prof.: il libro di testo.
Lunedì mattina tra i banchi di scuola. Noto un libro di geografia aperto. "Posso?", "Certo" risponde l'alunna. Sfoglio qua e là: Asia, Cina, Tibet, Africa. Della Cina si parla poco, quattro o cinque facciate, e penso che vada bene così. Strano invece avere due facciate interamente per il Tibet e interamente presentate come "i cinesi cattivi... il popolo massacrato... distruzione culturale... il premio Nobel per la pace... Dalai Lama...". Mah, se questo è quello che diamo da leggere alle nostre più giovani menti nel 2015! Sfoglio ancora: Africa. Qui resto davvero di sasso. Paginone con bambini denutriti e le parole in evidenza, sempre quelle: povertà, guerra, carestia. Non è cambiato niente, tutto come quando ero piccolo io, tutti come nei volantini che trovavo in chiesa negli anni ottanta e novanta. Per noi l'Africa è solo quello, è questo che vogliamo continuare ad insegnare alle future generazioni. Resto alquanto perplesso e vorrei dire soltanto: cari ragazzi, chiudete il libro, prendete lo zaino e andate a vedere il mondo, non fidatevi di quello che vi dicono gli (noi) altri.
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