Disoccupandia
Una volta sentii il segretario generale della FIOM Maurizio Landini dire che il lavoro senza dignità non è lavoro. Bravo Landini, questo sì che è parlare! Uno schiavo non è un lavoratore, un ebreo a Dachau non era un lavoratore, un lavoratore è tale solo se ha dignità nel lavoro che svolge. Evviva il compagno Landini, viva il socialismo, viva la rivoluzione!
Però al tempo l'immagine che associavo alla massima del segretario FIOM era l'immigrato clandestino che raccoglie arance nei campi gestiti dalla 'ndrangheta per 20 euro al giorno o alla prostituta nigeriana costretta al marciapiede da un magnaccia romeno che usa il suo viso come posacenere... Oggi invece capisco che le vie per privare il lavoro della dignità sono infinite.
4 luglio venerdì mattina - sindacato ufficio I.N.A.S. - domanda assegno disoccupazione - i racconti di poco giovani insegnanti precari - una strana e poco piacevole sensazione...
La prima volta. La prima volta che faccio domanda per la disoccupazione. Ma che strana sensazione! Come il primo giorno di scuola, il primo bacio, la prima sega, il primo spinello, il primo giorno di lavoro, il primo giorno di disoccupazione. Ma che strana sensazione!
Da studente partecipavo spesso ad attività e manifestazioni politiche contro il precariato, ma solo ora che lo sperimento sulla mia pelle capisco che straccia di merda sia il mestiere di precario. Perché non è uno status o una situazione lavorativa, il precario è un lavoro, un lavoro senza dignità, quindi un non-lavoro.
E quindi che si fa? Andiamo all'estero? Nel mio caso dovrei anzi dire "torniamo all'estero?". Berlino ha rotto il cazzo (sta scritto anche nel precedente post), idem Londra, New York, Barcellona. Forse le nuove mete quali Shanghai, Bombai, San Paolo, Dubai? Io ho una certa età, sono stanco di fuggire, son tornato da neanche un anno e sinceramente vorrei restare...
p.s. Caro dottor Biagi, la sua morte ha probabilmente un significato infinitamente più grande di quanto lei non immagini o abbia mai immaginato.
Però al tempo l'immagine che associavo alla massima del segretario FIOM era l'immigrato clandestino che raccoglie arance nei campi gestiti dalla 'ndrangheta per 20 euro al giorno o alla prostituta nigeriana costretta al marciapiede da un magnaccia romeno che usa il suo viso come posacenere... Oggi invece capisco che le vie per privare il lavoro della dignità sono infinite.
4 luglio venerdì mattina - sindacato ufficio I.N.A.S. - domanda assegno disoccupazione - i racconti di poco giovani insegnanti precari - una strana e poco piacevole sensazione...
La prima volta. La prima volta che faccio domanda per la disoccupazione. Ma che strana sensazione! Come il primo giorno di scuola, il primo bacio, la prima sega, il primo spinello, il primo giorno di lavoro, il primo giorno di disoccupazione. Ma che strana sensazione!
Da studente partecipavo spesso ad attività e manifestazioni politiche contro il precariato, ma solo ora che lo sperimento sulla mia pelle capisco che straccia di merda sia il mestiere di precario. Perché non è uno status o una situazione lavorativa, il precario è un lavoro, un lavoro senza dignità, quindi un non-lavoro.
E quindi che si fa? Andiamo all'estero? Nel mio caso dovrei anzi dire "torniamo all'estero?". Berlino ha rotto il cazzo (sta scritto anche nel precedente post), idem Londra, New York, Barcellona. Forse le nuove mete quali Shanghai, Bombai, San Paolo, Dubai? Io ho una certa età, sono stanco di fuggire, son tornato da neanche un anno e sinceramente vorrei restare...
p.s. Caro dottor Biagi, la sua morte ha probabilmente un significato infinitamente più grande di quanto lei non immagini o abbia mai immaginato.
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