“Chi altri può pensare oltre a me?”
"Per puro caso, grazie a una telefonata per motivi di lavoro, ti è capitato di conoscere Ivano Albertazzi. Avevi bisogno di un’informazione, hai chiamato quell’ufficio, ti ha risposto un tizio dalla voce simpatica. Gentile, disponibile. Poiché siete entrambi piuttosto comunicativi, dopo qualche battuta siete passati alle informazioni personali: chi sei, dove vivi, sei sposato, hai figli, quale musica ascolti, dove vai in vacanza. Cose così. Pian piano, con il trascorrere dei mesi e le telefonate e le email sempre più frequenti e personali, la confidenza è cresciuta. Ti sei accorto di una sintonia su molte questioni importanti e profonde: la visione del mondo, la politica, la religione, i princìpi e i valori. Ivano si è rivelato vicino alla tua sensibilità. Le sue riflessioni ti hanno dato da pensare. I suoi consigli hanno arricchito la tua cultura letteraria e cinematografica. E tu hai fatto lo stesso con lui. Addirittura, in certi momenti dolorosi della tua vita, momenti di abbandono e di lutto, hai percepito in Ivano un’empatia inattesa. Ti ha detto cose capaci di risollevarti. E anche tu hai giovato a lui, quand’era lui a star male. Così è nata ed è cresciuta una bella amicizia, rinsaldata da lunghe email e sessioni di chat. Senti Ivano affine. Senti di volergli bene. Certo con tutti i limiti di una comunicazione indiretta. Ma ora…"
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http://www.dvel.ch/blog/?p=1195
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