I mondiali di calcio e la doppia cittadinanza
I francesi di origine nordafricana residenti in Francia sono tanti e questo si sa.
Sofiane Feghouli (foto in alto) è un francese di origine algerina, nato non lontano da Parigi. Ieri indossava la maglia della nazionale di calcio algerina e ha segnato un goal contro il Belgio.
Karim Mostafa Benzema (foto in basso) è un francese nato a Lione, di origine algerina. Qualche giorno fa ha rifilato due papagne all'Honduras. Un piccolo gioiello che la nazionale francese si tiene stretto.
I mondiali mi piacciono per i colori, non per le bandiere. Non conosco la storia di Feghouli né quella di Benzema ma mi sorge spontanea una domanda: perché, pur essendo entrambi francesi di origine algerina, uno gioca con l'Algeria mentre l'altro con la Francia? Sulla base di cosa si può scegliere? Dipende in quale nazionale di calcio c'è posto per te? Dipende da quanto ti pagano? Perché è permesso di usare e cambiare cittadinanza così come è facile usare e cambiare maglia? Forse è possibile giocare in diverse nazionali pur avendo una sola cittadinanza? Ma, in questo caso, che cazzo di differenza ci sarebbe tra i mondiali di calcio e la Coppa intercontinentale per club?
La cittadinanza è, immagino, una cosa seria. Stabilisce diritti e doveri dell'individuo. Lo categorizza e lo impegna. La cittadinanza è un pezzo di carta, un passaporto, che però garantisce cose che non tutti al mondo possono permettersi. Perché allora avere due cittadinanze? Perché non tre, quattro, mille? A chi diamo due cittadinanze e perché? Perché esistono gli apolidi?
Giorni fa in un ufficio italiano alla mia amica cinese che da anni vive in Italia hanno chiesto: "perché non hai la cittadinanza italiana?". "Perché se prendo quella italiana dovrei rinunciare a quella cinese", ha risposto lei. E' così. La Repubblica Popolare Cinese ammette solo una cittadinanza. Vuoi giocare col Venezuela? Bene, allora quando torni a Pechino fai domanda di visto come tutti i cittadini non-cinesi. Vuoi la cittadinanza americana? Benissimo, però quando torni a Shanghai ti trattano come uno straniero, ti trattano come un uomo bianco con gli occhi a mandorla.
Forse dovremmo imparare dai nipotini di Mao e abolire questo assurdo privilegio della doppia cittadinanza, sangue blu 2.0...
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