Saturday, August 17, 2013

Sull'importanza dell'after-party

E' il nuovo fenomeno dell'anno, stretto sotto l'attenzione di sociologi e psicologi: l'after-party. Ovvero il "dopo-festa". Giovani e meno giovani che, una volta spenta la musica e terminata la birra, quando i primi raggi di sole fanno capolino all'orizzonte, se ne guardano bene dall'andare direttamente a dormire a casa, preferendo invece continuare (anche se con meno enfasi e delirio) la festa della sera prima.

I locali più gettonati sono "casa di qualcuno" o qualsiasi bar che abbia le serrande già aperte e le calde cialde esposte in vetrina. Durante gli after-party gli amici-zombi si trastullano con pomiciatine dell'ultima ora, abbondante promiscuità, sigarette come se non esistesse un domani, collasso neuronale sui divani, pianti isterici, stanca simpatia e il classico "facciamo un tè?".

Sull'importanza dell'after-party gli esperti sono però divisi: secondo alcuni è infatti un modo per smaltire lentamente e in compagnia la sbornia, evitando così dolorosi risvegli in stato totale di hang-over, secondo altri è invece il rifiuto del sonno in tempi di crisi. Altra ipotesi, la paura di andare a dormire da soli e preferire la compagnia di amici-zombi fino a sole già alto nel cielo.

Secondo chi scrive, in ultima analisi l'after-party è solo il tempo che passa tra un party e un altro, scandendo le giornate di agosto tra un party e un after. Ed è importantissimo.


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