Imperdibile. Specie se in viaggio.
"Avevo dimenticato il suo nome. [...] Quando vedevo qualche vecchio amico, a volte la conversazione cadeva su di lei. Ma il suo nome non lo rammentava nessuno. 'Hai presente quella lì che andava a letto con tutti, tanti anni fa? Com'è si chiamava?'. 'Boh? E chi se lo ricorda? Anch'io sono andato a letto con lei un sacco di volte. Chissa' che fine ha fatto...'. 'Pensa che strano sarebbe, incontrarla casualmente per strada!'.
Quella che andava a letto con tutti, da qualche parte tanti anni fa.
Ecco qual era il suo nome."
"Ogni volta che tornavo a casa ubriaco, raddrizzavo la schiena, alzavo la testa e mi riempivo i polmoni dell'aria del mattino e dell'odore del corridoio del cemento. Poi chiudevo gli occhi e avanzavo di sedici passi in linea retta nel brume dell'alcool.
In questo modo mi sentivo autorizzato a considerare decoroso il livello della mia sbornia"
"Noi non siamo delle balene - per quel che riguarda la mia vita sessuale, questo è un assioma basilare"
"Anche la mia ragazza aveva il suo gruppo di clienti abituali. Una o due volte alla settimana, vestita e truccata sobriamente, con biancheria ordinaria e un profumo qualunque addosso, si recava in alberghi come l'Hilton, l'Okura o il Prince, e andava a letto con un uomo, guadagnandosi così di che vivere per un mese.
Meta' delle sere restanti veniva a letto con me, gratis"
Tratti da "Nel segno della pecora", di Murakami Haruki.
Quella che andava a letto con tutti, da qualche parte tanti anni fa.
Ecco qual era il suo nome."
"Ogni volta che tornavo a casa ubriaco, raddrizzavo la schiena, alzavo la testa e mi riempivo i polmoni dell'aria del mattino e dell'odore del corridoio del cemento. Poi chiudevo gli occhi e avanzavo di sedici passi in linea retta nel brume dell'alcool.
In questo modo mi sentivo autorizzato a considerare decoroso il livello della mia sbornia"
"Noi non siamo delle balene - per quel che riguarda la mia vita sessuale, questo è un assioma basilare"
"Anche la mia ragazza aveva il suo gruppo di clienti abituali. Una o due volte alla settimana, vestita e truccata sobriamente, con biancheria ordinaria e un profumo qualunque addosso, si recava in alberghi come l'Hilton, l'Okura o il Prince, e andava a letto con un uomo, guadagnandosi così di che vivere per un mese.
Meta' delle sere restanti veniva a letto con me, gratis"
Tratti da "Nel segno della pecora", di Murakami Haruki.
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